Leggendo il dossier di Legambiente dello scorso marzo sulla diffusione delle energie rinnovabili nei comuni italiani si nota una crescita impressionante degli impianti che generano energia da fonti rinnovabili.
Nel corso del 2011 gli impianti da fonti rinnovabili si sono diffusi in oltre il 95% dei comuni italiani. Cresce anche la produzione di energia pulita, che ha contribuito lo scorso anno per il 26,6% dei consumi elettrici. Dal 2000 a oggi 32 TWh da fonti rinnovabili si sono aggiunti al contributo degli impianti tradizionali (idroelettrici e geotermici).
Una miriade di oltre 400.000 installazioni in tutta Italia, di grande e piccola taglia, elettrici e termici, con un articolato mix di produzione da fonti differenti, che rappresentano un caposaldo del bilancio energetico italiano.
Un altro dato confortante è che la crescita dei comuni dotati di impianti puliti è stata costante nel tempo: 6.993 nel 2010, 3.190 nel 2008. Questa è la fotografia dell’energia verde in Italia scattata dal rapporto Comuni Rinnovabili 2012 di Legambiente, realizzato con il contributo di GSE e Sorgenia.
“La diffusione delle fonti rinnovabili sta cambiando lo scenario energetico nel nostro Paese con una velocità e dei risultati impensabili solo pochi anni fa. Grazie a questi impianti abbiamo ridotto le importazioni di fonti fossili e la produzione da impianti inquinanti. Ora è il momento di dare certezze a questa prospettiva, puntando su un modello sempre più efficiente, distribuito, rinnovabile” ha dichiarato Edoardo Zanchini, vicepresidente e responsabile energia di Legambiente.
Alcuni dati interessanti del rapporto:
- 23 comuni italiani sono al 100% rinnovabili, in grado di coprire interamente i fabbisogni elettrici e termici dei cittadini residenti
- considerando solo il fabbisogno elettrico, i comuni sono, invece, 2.068
- i comuni del solare in Italia sono 7.837 (con il sole si produce oggi energia nel 95% dei comuni)
- i comuni dell’eolico sono 450 (la potenza installata, 6.912 MW, è in crescita, con 950 MW in più rispetto al 2010)
- i comuni del mini idroelettrico sono 1.021 (potenza totale installata 1.121 MW, in grado di produrre ogni anno oltre 4,4 TWh, pari al fabbisogno di energia elettrica di oltre 1,7 milioni di famiglie)
- i comuni della geotermia sono 334 (potenza installata pari a 962,9 MW elettrici, 147,4 termici e 884,7 kW frigoriferi, nel 2011 sono stati prodotti circa 5,6 TWh di energia elettrica in grado di soddisfare il fabbisogno di oltre 2,2 milioni di famiglie)
- i comuni delle bioenergie sono 1.248 (potenza installata complessiva di 2.117 MW elettrici e 731,7 MW termici ma anche di 50 kW frigoriferi termici)
Tra i risultati più significativi della crescita delle fonti rinnovabili c’è la riduzione della produzione da impianti termoelettrici, calata di 45TWh tra il 2007 e il 2011, con una conseguente diminuzione delle importazioni di fonti fossili dall’estero, in particolare di petrolio e gas.
Abbattimento anche delle emissioni di CO2, con vantaggi per il clima ma anche economici visto che si riducono le multe dovute al mancato rispetto degli obiettivi di Kyoto. Inoltre la produzione degli impianti a rinnovabili (e in particolare di quelli fotovoltaici che producono energia di giorno, al picco della domanda) permette di rendere l’offerta delle centrali più costose meno interessante e quindi scartabile.
In questo periodo di crisi economica fa piacere segnalare la crescita degli occupati nel settore, con oltre 100.000 nuovi posti di lavoro, a cui se ne potrebbero aggiungere 250.000 nelle energie pulite e 600.000 nel comparto dell’efficienza e della riqualificazione in edilizia.
Ulteriori informazioni
- il rapporto Comuni rinnovabili 2012 (pdf)
- il sito di Legambiente