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A Torino il car sharing è anche per gli assessori

pubblicato il: - ultima modifica: 6 Agosto 2020
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Foto di anncapictures da Pixabay

È stata inaugurata ieri a Torino, alla presenza del sindaco Piero Fassino e del responsabile del servizio car sharing Flaminio Orazzini, una nuova postazione per “auto condivise” in piazza Palazzo di Città.

Il Comune, che già utilizza il servizio per la mobilità dei dipendenti, ha deciso di usare il car sharing anche per gli amministratori e gli assessori dimezzando in questo modo il suo parco auto.

Il servizio di car sharing torinese è ormai un consolidato e rodato: conta infatti oltre 2.600 iscritti, dispone di 85 parcheggi e di 120 veicoli di otto modelli diversi, utilizzando anche vetture “natural power” a metano e benzina, che costituiscono ben il 40% della flotta.

Avviato nel 2002 nella sola città capoluogo il servizio si è poi esteso anche ad Avigliana, Collegno, Grugliasco, Moncalieri, Ivrea, Nichelino, Rivoli e Vinovo – nell’area metropolitana – e a Biella, Cossato e Fossano nei dintorni della città.

Inutile elencare i vantaggi economici e pratici del car sharing: si paga solo l’utilizzo dell’auto con sosta gratuita nelle zone blu, libero accesso alla ZTL e alle corsie e vie riservate e libera circolazione in caso di targhe alterne. L’abbonamento costa 179 euro l’anno e per ogni corsa, a seconda del modello dell’auto, si aggiungono i costi di utilizzoche partono da 2,45 euro/ora e 72 centesimi a chilometro per una Panda.

In questo modo, rispetto a un’utilitaria che percorre 6.000 chilometri l’anno con il car sharing si risparmiano circa 1.600 euro (più o meno il 30%) tanto che il 70% degli attuali abbonati ha rinunciato alla propria auto. Ogni auto condivisa sostituisce in media dieci vetture private, con la conseguente riduzione dei costi, dei chilometri percorsi e delle emissioni.

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