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L’Unione Europea indaga sul solare cinese ed EU ProSun gradisce

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Foto di anncapictures da Pixabay

La Commissione Europea ha formalmente accettato il reclamo presentato da EU ProSun lo scorso 25 settembre contro il dumping cinese e ha deciso di avviare un’indagine per verificare le procedure con le quali gli organi di governo centrali e locali della Repubblica Popolare Cinese elargiscono sussidi ai produttori di energia solare del paese.

“È significativo che questa buona notizia per la sopravvivenza dell’industria solare europea arrivi da Bruxelles un giorno dopo che l’amministrazione Obama ha inviato un chiaro segnale: gli Stati Uniti non tollereranno più la concorrenza solare sleale proveniente dalla Cina. A seguito delle numerose prove emerse dalle indagini degli Stati Uniti sulla colpevolezza della Cina nel concedere massicce sovvenzioni illegali, siamo fiduciosi che anche l’Unione Europea imporrà rapidamente ingenti tasse” ha dichiarato Milan Nitzschke, presidente di EU ProSun.

È dello stesso avviso anche il Comitato IFI (Industrie Fotovoltaiche Italiane), l’associazione che raccoglie i produttori italiani.

Secondo Alessandro Cremonesi, presidente IFI, “l’apertura di questa nuova indagine ci conferma che le tesi che da anni stiamo sostenendo con vigore in tutti gli ambiti istituzionali erano basate su solide verità: il mercato italiano del fotovoltaico è dopato da prezzi sul mercato che non sono reali, ma sono praticabili solo da chi può disporre di enormi interventi di sostegno finanziario e sgravi fiscali. Chiediamo, pertanto, alla commissione di agire con urgenza e incisività per ristabilire nel minor tempo possibile la parità competitiva”.

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