Pochi mesi. E il conto energia per le rinnovabili termiche è passato dalle parole ai fatti della pubblicazione in Gazzetta che ha inaugurato il nuovo anno con un tema sostenibile.
A disposizione incentivi per 700 milioni di euro per i privati e 200 milioni per i progetti della “PA” che già da febbraio potrebbero essere richiesti via Gse attraverso il modulo che Enea dovrà mettere a punto.
Per i privati gli interventi incentivati riguardano soprattutto interventi su impianti domestici esistenti e di piccola taglia. Si potranno sostituire vecchie caldaie con impianti a pompe di calore a energia aerotermica, geotermica o idrotermica; scaldabagni elettrici con quelli a pompa di calore e installare anche pannelli solari termici per l’acqua calda sanitaria. Per le serre è ammessa la sostituzione dei vecchi impianti con nuovi a biomassa.
Nel caso delle pubbliche amministrazioni l’incentivo va a chi investe nell’isolamento di tetti, pareti e pavimenti. In entrambi i casi gli interventi devono riguardare edifici esistenti e sono soggetti al raggiungimento di soglie prestazionali in base alla zona climatica.
Privati e Pa potranno ottenere al massimo il rimborso del 40% delle spese in un periodo di tempo variabile dai due ai cinque anni.
Fino al 30 giugno si dovrà scegliere se optare per questi incentivi o per la detrazione fiscale del 55%: quest’ultima ha un importo più alto ma viene scaglionata in dieci anni contro i 2-5 anni del conto termico.