Qualche anno fa un tormentone inventato da un quartetto di comici veronesi faceva il verso all’uso della bicicletta per andare in Scandinavia… invitando ad andarci per davvero.
Forse allora poteva sembrare un’impresa ardua ma oggi, grazie alla tecnologia elettrica, giri ben più pesanti si possono affrontare in sicurezza e con soddisfazione.
Per esempio un bel giro della Mongolia utilizzando una bicicletta elettrica Bosch. Ma come si è comportato il sistema elettrico dell’azienda tedesca in un ambiente selvaggio come quello?
Bhe, il verdetto sul sistema eBike di Bosch rilasciato dalla giornalista Susanne Brüsch e dal capo spedizione Ondra Veltruski, fondatori del progetto Pedelec Adventures, che organizza in tutto il mondo percorsi di viaggio avventurosi con le biciclette a pedalata assistita, è stato positivo: il sistema è resistente, affidabile, duraturo e potente.
La prova su strada è avvenuta questa estate sforzando le biciclette in meno di un mese su un percorso lungo oltre 400 chilometri, sullo sfondo mozzafiato della Mongolia. Il team tedesco ha attraversato le steppe mongole, partendo dalla capitale Ulan Bator e proseguendo verso ovest fino a raggiungere Harhorin, situata vicino agli scavi dell’antica capitale Karakorum.
Il sistema eBike di Bosch, montato su una bicicletta da cross e su una bicicletta da turismo, ha dimostrato di avere un’ottima resistenza su percorsi di qualsiasi tipo, dalle strade pianeggianti alle praterie, attraversando le paludi oppure il deserto dei Gobi, guadando corsi d’acqua o superando ripidi pendii.
Il tour su due ruote della Mongolia è stata un’avventura al 100% ecosostenibile e autonoma, grazie anche ai pannelli solari che i due eBiker hanno montato sui loro rimorchi monoruota per ricaricare le batterie delle biciclette e i loro dispositivi elettronici.