Sarà il 2013 l’anno buono per l’auto elettrica? La crisi in fondo dovrebbe aiutare la nascita di un nuovo modello di sostenibilità, in teoria più economico e sicuramente più sostenibile e meno inquinante.
I “se” e i “ma” sono molti, a cominciare dalle campagne incentivanti partite in sordine o, addirittura, annunciate e mai effettivamente supportate seriamente per far decollare l’acquisto di veicoli elettrici che, per esempio, all’estero costa molto meno che da noi comprare.
Come evolverà il mercato italiano dell’auto elettrica allora? Ce ne parla Carlo Iacovini nel suo interessante articolo.
Il 2013 è appena iniziato e tra le tante previsioni immaginiamo come sarà il mercato delle auto elettriche. Il mondo dell’automotive ha ben altri problemi da affrontare e le piccole percentuali di vetture ecologiche vendute sono briciole di un mercato in crisi profonda.
Sarà per la voglia di innovare, per la crescente enfasi delle politiche ambientali, per i costi dei carburanti, ma dell’auto elettrica si continua a parlare e molte aziende investono nella produzione, nelle tecnologie e nelle vendite.
Proviamo a riassumere alcune delle strategie e innovazioni che vedremo nei prossimi mesi. La Nissan Leaf, una tra le vetture più pronte per il mercato di massa, offre una garanzia sul decadimento della batteria, scelta che va nella direzione di rassicurare i clienti sull’efficacia e la durata della fonte energetica, percepita da molti utenti come uno degli anelli deboli.
Di certo sarà una scelta ponderata, specialmente se si calcola che in molti paesi, a partire dall’America, la Leaf ottiene risultati di vendite lusinghieri. Ma non solo, grazie allo spostamento di produzione dal Giappone al Tennessee, Carlos Ghosn CEO di Nissan ha appena annunciato di aver ridotto di 6.400$ il prezzo della Leaf che costerà quindi 28.800 dollari, una cifra più abbordabile per chi si avvicina all’auto ecologica (anche se ancora lontano dai prezzi accettati per una diffusione di massa delle vetture ecologiche ).
Negli Stati Uniti si percepisce il dinamismo del mercato per l’arrivo di nuovi modelli. General Motors ha appena presentato al salone di Detroit la nuova berlina Cadillac ELR,versione premium della Volt, che comunque ha venduto 23.000 unità lo scorso anno, grazie soprattutto alle offerte di leasing/renting con rate da 199$ al mese.
Per restare sul settore Premium laCaliforniana Fisker ha da poco proposto un pacchetto di leasing per 3 anni a 1200 euro mensili oltre a un acconto di 30.000, una strategia per incrementare le vendite della top car dopo le 1800 unità distribuite in tutto il mondo. Non sembra necessario studiare politiche commerciali per la Tesla che invece ha appena stabilito i prezzi europei della berlina Model S, ma ha già veduto la produzione completa.
Infine per i più scettici dell’auto elettrica una proposta provocatoria arriva dalla Vauxhall (brand della General Motors) per il mercato inglese. La casa offre a tutti gli acquirenti della Ampera (plug-in range estended) 30 giorni di prova, al termine dei quali possono restituirla senza nessun costo, a patto di non avere percorso oltre 1500 miglia. Non si sa se sia l’inizio di flotte a km zero anche per le elettriche ma certamente è una strategia costruita sulla validità del prodotto.
Dell’Italia c’è poco da dire, gli unici incentivi alla diffusione di flotte auto elettriche sono stati rinviati sine die dal Governo e il settore auto affronta la più grave crisi dell’ultimo secolo. Intervenuto al Quattroruote Day, l’amministratore delegato di Fiat Sergio Marchionne criticava l’elettrico, dovendo poi produrre in perdita la 500EV in America, ma rivendicando le vere priorità di un’intera filiera industriale.
Carlo Iacovini, dopo una laurea in economia, ha progettato un sistema di car sharing elettrico per citycar… ma era il 1996, troppo presto. Carlo vanta 14 anni di esperienza nella consulenza manageriale, in aziende private e pubbliche, è fondatore e responsabile di NGO e progetti internazionali. Collabora con Green Planner Magazine per la stesura di articoli dedicati alla mobilità elettrica.