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Orti urbani, a Milano il comune lancia il bando ColtivaMI

pubblicato il: - ultima modifica: 7 Ottobre 2020
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Foto di anncapictures da Pixabay

Far recuperare ai propri cittadini un contatto con la Natura e far rivivere la voglia di produrre verdure attraverso la coltivazione diretta della terra, imparando al tempo stesso a rispettare l’ambiente e a non consumare inutilmente l’acqua.

Ttutto questo fa parte del progetto ColtivaMI che prevede l’assegnazione di appezzamenti di terra per i cittadini milanesi.

Via Rubicone e via Cascina dei Prati sono le prime aree di Milano dove verranno realizzati gli orti urbani: sul sito del Comune di Milano è stato pubblicato il bando con l’obiettivo di valorizzare gli spazi inutilizzati della città e recuperare le aree verdi, favorire la socializzazione tra i cittadini e stimolare una nuova educazione civica per utilizzare in maniera corretta il territorio nel rispetto dell’ambiente.

Nell’area di via Rubicone saranno assegnati 110 orti e in via Cascina dei Prati altri 61, per un totale di 171 spazi. Nelle operazioni di assegnazione degli orti l’Amministrazione presterà particolare attenzione al coinvolgimento di persone anziane, giovani, famiglie.

“Il bando ColtivaMI” ha dichiarato la vicesindaco con delega all’Agricoltura Ada Lucia De Cesaris “risponde a una esigenza da molti anni espressa da milanesi di diverse generazioni ed estrazioni sociali che desiderano riappropriarsi degli spazi verdi: un’attività importante non solo perché porta in città esperienze di agricoltura ecosostenibile, ma anche perché stimola la partecipazione attiva da parte dei cittadini, favorendo la cura del territorio e avviando un nuovo rapporto di reciprocità tra verde e orti urbani. Questo primo bando rappresenta anche un passo concreto di Milano in vista di Expo 2015: nutrire, partendo da esperienze nella città”.

Il Comune stipulerà convenzioni per l’utilizzo delle aree con tre diverse categorie di soggetti pubblici e privati con sede a Milano: realtà del terzo settore (onlus e cooperative sociali senza scopo di lucro, associazioni di promozione sociale, di salvaguardia dell’ambiente, di volontariato o con finalità culturali); associazioni di cittadini; enti e aziende pubbliche o private che operano nell’ambito della responsabilità sociale di impresa per realizzare tra i propri dipendenti attività di valorizzazione del tempo libero e della sfera sociale e culturale.

Le convenzioni avranno una durata massima di 9 anni, con la possibilità di un rinnovo per altri 3. I costi di allestimento degli orti saranno a carico degli assegnatari.

Le particelle assegnate ai singoli ortisti avranno una superficie massima di 60 metri quadri. Sono previsti anche moduli di coltivazione collettiva (minimo 10 ortisti) fino a 700 metri quadri. All’interno delle aree saranno definiti i luoghi di aggregazione e tempo libero e quelli destinati alla coltivazione.

Le regole di gestione degli orti urbani prevedono che le coltivazioni siano compiute con modalità conformi al profilo ecologico: non sarà ammesso l’uso di pesticidi, diserbanti e sementi Ogm, oltre all’obbligo di una gestione oculata dell’acqua.

È vietata ogni attività di lucro, commerciale o promozionale (salvo, in questi ultimi due casi, autorizzazione del Consiglio di Zona) così come l’uso di manodopera retribuita. L’assegnatario è tenuto ad avviare l’attività prevista nella convenzione entro 90 giorni dalla stipula, favorendo la partecipazione e il coinvolgimento dei cittadini.

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