Con una diretta streaming di circa 8 ore il 23 luglio si è conclusa la due giorni che Triwù, la tv dell’innovazione, ha dedicato alla fusione fredda, definizione, quest’ultima, che abbiamo avuto modo di spiegare quanto sia inadeguata rispetto agli esperimenti che si stanno facendo in questo campo.
Non ci sono ancora prove efficaci che il fenomeno sia effettivamente reale, né si hanno ipotesi teoriche soddisfacenti. In generale, comunque, si parla di reazioni nucleari a bassa energia (LENR, Low Energy Nuclear Reaction) qualcosa quindi di molto diverso dalle grandi energie implicate in un processo di fusione.
La prima diretta, lunedì 22 luglio dalle 12, effettuata in collaborazione con la trasmissione Moebius di Radio 24, è durata poco più di un’ora ed è stata dedicata a spiegare i tanti aspetti di questa intricata vicenda.
L’evento in video streaming ha fatto vedere, semplicemente, come è fatto un”reattore e ha poi dato una dimostrazione di fusione fredda, al di là che ci trovassimo di fronte a uno specifico asset, quello realizzato dalla Defkalion, azienda greca nei cui laboratori milanesi Triwù si è recata per effettuare gli streaming.
Gran parte della trasmissione è stata anche dedicata a spiegare i non pochi aspetti controversi del dibattito che si è sviluppato intorno alla cosiddetta fusione fredda, dibattito nel quale le polemiche sono ancora una componente rilevante.
Nello streaming del 23 luglio invece i tecnici della Defkalion si sono collegati con la Conferenza Mondiale sulla materia condensata, in corso a Columbus, nel Missouri, su richiesta della conferenza stessa.
È stata prodotta una dimostrazione della reazione nucleare a bassa energia, secondo un protocollo che prevede una sequenza di fasi progettate per rappresentare la successione, lenta, dei vari momenti del processo di reazione in corso.
Durante lo streaming c’è stato un continuo invio di domande da parte di ricercatori collegati da varie parti del mondo, con un dialogo intenso all’interno di questa ampia comunità. In particolare, poi, c’è stata una sessione di domande e risposte con i circa 200 scienziati presenti in una conference room a Columbus.