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Rifiuti Zero alla Camera, promotori della campagna consegnano le firme

pubblicato il: - ultima modifica: 6 Agosto 2020
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Foto di anncapictures da Pixabay

rifiuti-zero-consegna-firme-boldriniLa Presidente della Camera Laura Boldrini ha ricevuto a Montecitorio i promotori della campagna Rifiuti Zero che hanno consegnato le 80.000 firme raccolte a sostegno di una proposta di legge di iniziativa popolare.

La campagna si propone di massimizzare il riuso e il riciclo dei rifiuti, contrastando il ricorso allo smaltimento in discarica e all’incenerimento. Massimo Piras, primo firmatario della proposta, ha ribadito nell’incontro che i rifiuti zero sono un processo di vera sostenibilità che può far ripartire il ciclo economico e creare, a regime, 500.000 posti di lavoro.

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Rossano Ercolini, recente vincitore del premio per l’ambiente Golden Environmental Prize, ha confermato che anche l’Europa ormai riconosce che il cassonetto è una vera miniera urbana e chiede che l’industria manifatturiera sia in grado di riutilizzare i rifiuti, anziché bruciarli.

La Presidente della Camera si è congratulata coi promotori per il loro impegno e per le firme raccolte “È un segno della voglia di partecipare della società italiana, che indica anche fiducia nell’Istituzione parlamentare. La proposta di iniziativa popolare è un importante intervento diretto nel processo legislativo, ma fin qui è stato troppo spesso trascurato, dimenticando i testi nei cassetti del Parlamento. Per questo alla Camera stiamo lavorando intensamente a una riforma del regolamento che, tra le altre cose, assicuri alle proposte di legge di iniziativa popolare tempi certi e procedure trasparenti per il loro esame”.

Quanto al contenuto della campagna rifiuti zero, la Presidente Boldrini ha sottolineato che quella dei rifiuti è diventata una grande sfida su cui si è aperto un serrato confronto anche a livello internazionale.

Una grande questione ambientale, ma anche economica, civile e di lotta ai poteri criminali. Bisogna riconoscere che quella delle discariche e degli inceneritori è una strada senza uscita e occorre dunque progettare un’altra strategia. È sempre più necessario ragionare su modelli di sviluppo sostenibile e in linea con i parametri e gli standard previsti dalle norme europee.

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