La sostenibilità investe anche i prodotti alimentari, tanto che anche lo stracchino diventa green grazie all’impegno di Latteria Montello, che commercializza il marchio Nonno Nanni, che ha calcolato la carbon footprint dei suoi prodotti.
Tutto nasce nel 2012 quando l’azienda ha deciso di partecipare a un bando del Ministero dell’Ambiente per un progetto finalizzato a calcolare e minimizzare la carbon footprint, impronta di carbonio, ovvero l’anidride carbonica emessa durante il ciclo produttivo di alcuni dei suoi prodotti di punta: lo stracchino 125g, lo stracchino con fermento Probiotico 125g, la robiola 100g e lo squaquerello 250g.
La ricerca è stata realizzata dallo staff tecnico dell’azienda sotto la supervisione di una task force del Ministero.
I risultati raccolti sono stati certificati dall’ente CSQA, che ha preso visione del report GHG e ha verificato, a campione, che sia il valore di CO2 equivalente, relativo ai fattori di emissione, sia la procedura di conteggio fossero corretti.
L’analisi dell’impronta di carbonio è stata effettuata seguendo la metodologia GHG Protocol e le principali banche dati utilizzate sono: 2011 Guidelines to Defra, Ecoinvent, ISPRA 172/2012. 2006 IPCC Guidelines for National Greenhouse Gas Inventories.
Lo studio, effettuato con rigorosi criteri di scientificità, ha preso in considerazione tutta la filiera produttiva, ovvero sia la CO2 diretta, generata dalla produzione del formaggio, sia quella indiretta, generata dalla produzione del latte in stalla.
Si è scoperto così che del totale di C02 calcolata nel corso di tutta la filiera produttiva, dalla stalla all’utilizzo casalingo del prodotto fino alla fine vita dell’imballaggio, il 13% è dovuto all’attività di produzione e confezionamento e successiva vendita e distribuzione dei prodotti caseari.
Come è possibile evincere esaminando i dati disponibili, il contributo complessivo delle emissioni derivanti da acquisto della materia prima e pretrattamento è il più ingente, mentre il contributo delle emissioni derivanti dalla produzione nello stabilimento, stoccaggio e fine vita incide per una quota molto piccola sul totale – i dati raccolti si basano sull’anno 2011 – Latteria Montello ha individuato le azioni da mettere in opera per ridurle.
La mitigazione/riduzione della CO2 calcolata è stata possibile diminuendo la sovrappressione dello stabilimento durante la notte, accertandosi in ogni caso che fosse sufficiente per la garanzia sanitaria degli ambienti.
Sono stati inoltre studiati alcuni progetti per compensare l’intera quantità di CO2 emessa, attraverso l’acquisto di crediti ambientali: l’azienda ha deciso di sostenere un progetto in Brasile per la realizzazione di impianti di produzione di energia a biomassa. Congiuntamente a questo progetto è stato scelto di compensare la CO2 attraverso attività di gestione forestale responsabile all’interno della Regione Veneto.