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Crescono i progetti degli orti in città per riappropriarsi della terra

pubblicato il: - ultima modifica: 8 Agosto 2020
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Foto di anncapictures da Pixabay

orti-citta-rozzanoLe amministrazioni pubbliche sono sensibili e stanno raccogliendo i segnali che giungono dal basso dove i cittadini chiedono spazi per la coltivazione di orti in città? Marisa Cengarle di Forum Cooperazione e Tecnologia (forumct.it, genuinagente.net), ha portato la testimonianza dell’esperienza del Comune di Rozzano, cittadina alle porte di Milano, che dal 2009 ha sviluppato un progetto di agricoltura urbana e oggi conta ben 601 orti urbani di cui fruiscono circa 5/6mila persone.

Il progetto si è esteso anche ad altri Comuni dell’hinterland del Parco Sud, sempre con il supporto delle amministrazioni comunali che hanno saputo mettere in rete le loro esperienze per valorizzare il territorio.

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Il rapporto stretto fra filiere agro-alimentari sostenibili di qualità e comunità locali ha saputo ricreare una relazione diretta fra campagna e città e ha favorito una nuova visione collaborativa degli ortisti e delle famiglie, creando coesione sociale e nuove occasioni di incontro fra persone diverse per età, etnie, stili di vita.

Sono stati creati GAS (Gruppi di Acquisto Solidale) per la promozione di un’alimentazione sana e sostenibile che oggi sono un centinaio, un esempio di rivoluzione economica che è cresciuta rapidamente.

Attorno a questa rete di orti si realizzano eventi, concorsi, attività che coinvolgono tutta la comunità portando avanti una promozione culturale importante. Una parte della produzione di ortaggi e verdure è consumata nelle mense scolastiche locali. Il progetto è supportato da Fondazione Cariplo e da quattro Assessorati: Politiche Sociali, Ambiente, Educazione ed Ecologia.

Dare la terra ai cittadini! questa è la provocazione dell’architetto Claudio Cristofani, di Angoliditerra (angoliditerra.it) che in via Chiodi a Milano ha realizzato 180 orti familiari, nonostante l’inadeguatezza della pianificazione urbanistica.

L’idea è mutuata dagli orti in Europa: andare oltre alla concezione, un po’ obsoleta, dell’orto appannaggio esclusivo dei pensionati. La terra da coltivare può essere una risorsa per tutti, in un’ottica di pianificazione del territorio moderna, non più vincolata alle decisioni politiche, spesso legate a meri interessi di sfruttamento dei terreni e speculazione economica.

La mezzadria del terzo millennio così definisce l’idea da cui è partito Marco Tacconi pensando alla creazione del nuovo sito terraxchange.it. L’obiettivo è infatti quello di creare un punto di incontro fra proprietari e persone che vogliono coltivare, evitando così di lasciare terreni abbandonati, spesso nel degrado. Sul sito nasceranno forum, mappe e dialogo fra privati e associazioni.

Di seguito trovate i link ad altri articoli e risorse relativi al convegno Orti…cultori si diventa:

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