L’orto offre anche nuove opportunità professionali? A questa domanda ha risposto Valter Pironi, agronomo di lunga esperienza che ha diretto fino al ’95 la Fondazione Minoprio, Consigliere dell’Ordine degli Agronomi Como, Lecco, Sondrio.
Partendo dalla storia antica, la coltivazione accompagna l’umanità dai tempi del Mesolitico ed è stata codificata per la prima volta nel manuale scritto da Marzio Porzio Catone, nel secondo secolo a.C.
Le conoscenze si sono evolute nei secoli ma la base rimane la stessa. Oggi fare l’orto non è solo coltivare e gustare buoni frutti ma significa anche mettere alla prova la nostra capacità di percepire l’ambiente e misurarsi con la natura, riscoprendo un rapporto che è andato perduto.
Entra in gioco anche l’osservazione della nascita della vita e come ha scritto Hermann Hesse Nel giardinaggio c’è qualcosa di simile al piacere della creazione. È un lavoro che richiede conoscenze, rispetto delle regole e molta passione.
Da qualche anno si è sviluppata una nuova figura dell’agronomo che contempla anche l’attività di consulente e divulgatore per rispondere a una domanda sempre più diffusa di alimenti sani e di attività legate a orti e giardini.
Ci sarà sempre più bisogno, anche nelle pubbliche amministrazioni, di giovani agronomi preparati per rispondere a questa domanda e per diffondere le conoscenze tecniche fondamentali.
Un giovane agronomo, Davide Ciccarese, ha scritto un libro molto interessante dal titolo Orto dal balcone al campo: come coltivare ortaggi con successo (Edizioni Ponte alle Grazie). Sul sito floricolturapironi.it si trovano schede tecniche da scaricare sulle diverse specie di ortaggi e sulla loro coltivazione.
Di seguito trovate i link ad altri articoli e risorse relativi al convegno Orti…cultori si diventa: