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Biodiversità all’italiana, la ricetta per farlo la suggerisce ISPRA

ispra-biodiversitaTutelare la struttura e il funzionamento degli ecosistemi e rilanciare la biodiversità: anche questo è green economy da rilanciare e tutelare.

Il come farlo è tracciato dall’Ispra che sta portando avanti una sorta di censimento e monitoraggio del patrimonio di biodiversità del nostro Paese in collaborazione con Ministero dell’Ambiente, Regioni e Province autonome, Osservatori Regionali per la biodiversità e le principali società scientifiche nazionali, assicurando il supporto di centinaia di esperti.

Il tutto sfocerà nel 3° Rapporto sull’attuazione della Direttiva Habitat ex Art.17.

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Intanto Stefano Laporta, direttore generale dell’ente, ha presentato a Roma alcune anticipazioni, nell’ambito della Conferenza organizzata dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del mare, La Natura dell’Italia. Biodiversità e aree protette: la green economy per il rilancio del Paese.

Nel dettaglio Ispra sta lavorando su 2.926 le mappe ricevute dalle Regioni con 3581 le schede sullo stato di conservazione di specie e habitat. Con il contributo delle società scientifiche Ispra ha prodotto 834 schede di sintesi su specie animali e vegetali e habitat di interesse comunitario, corredate da decine di mappe e centinaia di grafici.

“Il 69% dei 135 habitat di interesse comunitario e il 50% delle 339 specie è in uno stato di conservazione cattivo o inadeguato. Solo una minima parte delle specie mostra un incremento (4% degli animali, 1,4% dei vegetali), e solo il 5,3% degli habitat è in espansione. D’altro canto ci sono ragioni per sperare in un miglioramento: per il 30% delle specie vegetali e degli habitat, e per il 44% delle specie animali le prospettive future appaiono infatti complessivamente favorevoli”.

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