La ricerca aiuta la qualità a competere: è con questo slogan che Massimo Iannetta, responsabile Unità Tecnica per l’agroalimentare dell’Enea, ha presentato a metà gennaio, in un’aula gremita di ricercatori ed esperti provenienti anche da altri istituti di ricerca pubblica e privata, il primo network di laboratori di ricerca per l’innovazione agroalimentare e in agricoltura, denominato CSAgri.
Si tratta in sostanza di una rete di servizi avanzati per l’agricoltura, con un’alta specializzazione nell’innovazione agroalimentare e dei processi produttivi in tre ambiti trasversali a tutte le filiere: energia; ambiente; sicurezza, tracciabilità e qualità.
Il network, nato da un’idea di rete impostata da Sandro Misiti, che in questo progetto aveva fermamente creduto e che ora trova concreto sviluppo a pochi mesi dalla sua precoce scomparsa, è la prima soluzione ai due grandi paradossi del nostro settore agroalimentare.
Da un lato in tutto lo Stivale si produce il miglior cibo del mondo, ma moltissime imprese non riescono a trasformare come potrebbero la qualità in competitività. Non riescono infatti a innovare i loro processi produttivi per restare al passo con i cambiamenti nelle tecnologie, nelle normative, nelle preferenze dei consumatori.
Dall’altro c’è un settore forte della ricerca pubblica che lavora nell’agroalimentare, ma che raramente si occupa dei problemi che le imprese devono affrontare ogni giorno. Il network vuole colmare questo divario perché può aiutare le imprese agroalimentari a migliorare i processi produttivi, a consumare meno energia, a riutilizzare, a semplificare, a cogliere preziose opportunità, a crescere.
Per riuscire debbono essere messe in campo competenze trasversali, trasferendo soluzioni da una filiera a un’altra. Non è un caso quindi che la rete nasca in ENEA, un’agenzia di ricerca che da più di mezzo secolo si occupa di contribuire allo sviluppo dell’agricoltura italiana con studi e ricerche che vanno dal miglioramento genetico, alle colture idroponiche, alla lotta biologica, all’innovazione di processo oltre che di prodotto, al recupero e riutilizzo dei reflui oleari, come pure degli scarti agricoli, e che possiede competenze uniche sulle filiere produttive agroalimentari e i laboratori dotati delle attrezzature più avanzate.