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Piano strategico Gruppo Terna: impegno da 5 miliardi di euro in 5 anni

pubblicato il: - ultima modifica: 7 Agosto 2020

gruppo-terna-flavio-cattaneoL’amministratore delegato del Gruppo Terna, Flavio Cattaneo, ha presentato il Piano Strategico dell’azienda per il periodo 2014-2018, approvato dal Consiglio di Amministrazione di Terna SpA, presieduto da Luigi Roth.

Prioritaria la crescita della rete per la sicurezza del sistema elettrico, lo sviluppo industriale e quello delle rinnovabili: nei prossimi 5 anni il Gruppo Terna prevede di investire in attività regolate 3,6 miliardi di euro per la sicurezza e l’ammodernamento della Rete elettrica, dei quali l’81% sarà destinato allo sviluppo della Rete.

Circa 200 milioni, dei 3,6 miliardi di euro di investimenti previsti sulla rete, saranno destinati alla realizzazione di sistemi di accumulo. Terna è pioniere in questo settore e gli impianti che sta realizzando nel sud-Italia rappresentano per capacità un primato a livello europeo e si posizionano fra i primi a livello mondiale.

I due siti già in via di realizzazione in Campania avranno, infatti, una capacità di 12 MW ciascuno; a questi se ne aggiungerà un terzo (in via di autorizzazione), a completamento dei progetti previsti dal Piano di Sviluppo, per una capacità complessiva di circa 35 MW con tecnologia c.d. Energy Intensive. Per il Piano di Difesa, inoltre, è prevista la realizzazione di due ulteriori impianti c.d. Power Intensive, già autorizzati e in fase di test, per una potenza complessiva di altri 40 MW.

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Il Piano di Sviluppo 2014 della Rete di Trasmissione Nazionale prevede investimenti per 8,1 miliardi di euro, di cui 5,6 miliardi di euro nei prossimi 10 anni, che saranno destinati alla riduzione delle congestioni interzonali in favore della piena integrazione nel sistema elettrico delle fonti di energia rinnovabile e a garantire sicurezza e qualità del servizio elettrico.

Dal 2005 a oggi sono stati investiti circa 8 miliardi di euro sulla rete per realizzare 2.500 km di nuove linee e 89 nuove stazioni elettriche. Con riferimento ai maggiori progetti, questo sforzo ha già prodotto 5,4 miliardi di euro di minori costi per cittadini e imprese, 3,4 dei quali per la migliore efficienza nell’attività del dispacciamento, ai quali si aggiungeranno i 9,7 miliardi di euro di risparmi delle future opere, per un totale di oltre 15 miliardi di risparmi.

Il Gruppo Terna attualmente ha oltre 200 cantieri aperti su tutto il territorio nazionale, che impegnano circa 4.000 persone ogni giorno e coinvolgono 750 ditte, per un valore di 2,7 miliardi di euro. Complessivamente sono 1.200 i km di nuova rete sostenibile e tecnologica in costruzione, e 60 le nuove stazioni. Una volta completati, gli interventi consentiranno la dismissione di 850 km di vecchie linee.

Tra le opere principali in corso di realizzazione vi sono l’elettrodotto a 380 kV Foggia-Benevento, tra Puglia e Campania; il raddoppio del collegamento elettrico tra Sicilia e Calabria, Sorgente-Rizziconi, le due nuove interconnessioni con l’estero Piossasco-Grand’Ile, tra Italia e Francia, e Villanova-Tivat, tra Italia e Montenegro.

Le future infrastrutture, che verranno realizzate grazie a tecnologie all’avanguardia in grado di garantire sempre maggiore attenzione agli aspetti ambientali e di sostenibilità, porteranno una diminuzione di emissioni di CO2 nell’atmosfera per 1 milione di tonnellate. In particolare, il 70% della lunghezza complessiva delle opere principali (oltre 1.000 km) sarà realizzato con cavi sottomarini e interrati, mentre tralicci di ultima generazione come i pali tubolari monostelo e i sostegni Germoglio copriranno circa il 60% delle tratte aeree.

La RAB ai fini tariffari (Regulatory Asset Base o capitale investito ai fini regolatori), che dal 2005 a oggi ha più che raddoppiato il valore, passerà dai 10,8 miliardi del 2013 ai 13,5 miliardi di euro del 2018 con una crescita media annua di circa il 5% (CAGR). Nonostante la revisione del WACC regolatorio avvenuta alla fine del 2013, il ritorno medio ponderato sulla RAB si porterà dal 7,3% del 2014 al 7,7% del 2018.

L’aumento dei ricavi e il controllo dei costi rafforzeranno la profittabilità. L’ebitda margin a fine Piano sarà superiore al 79%. Il Piano 2014-2018 consente di ridurre di 400 milioni l’incremento dell’indebitamento finanziario rispetto al precedente Piano (600 milioni vs 1 miliardo). La struttura del capitale, pertanto, rimane solida e si prevede che il rapporto tra Indebitamento Netto e RAB si manterrà inferiore al 60% in tutti gli anni di Piano.

Il Piano 2014-2018 conferma la politica dei dividendi annunciata lo scorso anno: nel periodo di Piano si prevede un dividendo di 19 centesimi di euro per azione derivante dalle Attività Tradizionali più il contributo delle Attività Non Tradizionali (pay out del 60% sui risultati).

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