Il padiglione Italia a Expo 2015 (chiamatelo d’ora in poi Palazzo Italia) è stato pensato all’insegna della biodinamicità. Costruito con un cemento sperimentato presso l’Università Statale di Milano e prodotto da Italcementi ha, infatti, la funzione di mangia-smog.
A realizzarlo lo studio Nemesi & Partners (guidata dal direttore creativo Michele Molè e da Susanna Tradati, partner associato) che ha ideato una struttura che richiama le forme di una foresta ramificata. La superficie esterna e una parte degli interni sono realizzati con pannelli di cemento biodinamico realizzato con l’80% di materiali da riciclo.
Il principio attivo del materiale (Tx Active), grazie all’esposizione alla luce del sole, consente di catturare determinati inquinanti presenti nell’aria, contribuendo a ridurre lo smog presente in atmosfera. L’engineering è firmato Proger mentre strutture e impianti si devono a Bms Progetti. Lo studio e la fattibilità della sostenibilità energetica sono firmati dal professor Livio de Santoli.
L’articolazione volumetrica di Palazzo Italia è basata su quattro volumi architettonici e come se si trattasse di alberi, presentano degli appoggi massivi puntuali a terra che simulano le grandi radici del percorso espositivo del piano terra; gli stessi volumi, visti dall’interno della piazza, aprendosi e ampliandosi verso l’alto si liberano con chiome leggere attraverso superfici vetrate su cui si allungano rami che in maniera dinamica tessono la trama di queste chiome fino ad arrivare sulla grande terrazza di copertura.
La trama ramificata della pelle esterna di Palazzo Italia interpreta in modo coerente, secondo il pensiero degli architetti, il tema dell’albero della vita, declinandolo nella forma di una foresta pietrificata.