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Da New York a Londra e Milano: ecco l’apicoltura in città

pubblicato il: - ultima modifica: 7 Agosto 2020
apicoltura in città

apicoltura in cittàSi stima che ci siano 5.000 arnie a Londra e un numero crescente di londinesi comincia a pensare alle api e all’idea di farsi in casa un buon miele naturale. A Los Angeles hanno cambiato la legislazione per permettere l’apicoltura urbana che è sempre stata legale a New York dove nel tetto del luxury hotel Waldorf Astoria si tengono delle arnie.

I tetti piatti dove si lasciano fiorire piante spontanee portate dal vento sono perfetti per le api che possono circolare indisturbate, e senza disturbare nessuno. Per quanto è bene ricordare le api non pungono a meno che non si sentano minacciate, sono vegetariane e per niente interessate agli umani.

L’ambiente urbano, anche in Italia è sempre più ricercato da queste ottime impollinatrici (dobbiamo a loro l’80% di quelllo che mangiamo) che fuggono dalle campagne maggiormente inquinate da pesticidi. Risulta così che, a differenza di quello che si potrebbe pensare, il miele urbano è generalmente di ottima quaità. Dal punto di vista delle api le città sono un ottimo ristorante, con grande varietà di fiori mentre le campagne spesso presentano noiose monoculture.

Per chi desidera produrre miele in città a scopo commerciale, oltre i test, c’è il problema della smielatura che va praticata secondo precisi regolamenti sanitari. Per questo i nuovi apicultori urbani milanesi stanno pensando di creare un network per mettere in condivisione il necessario per una smielatura a norrma di legge. Se ne parlerà il 23 giugno, dalle 19 alle 22, al 42° Lunedi Sostenibile, network for greener cities, presso il giardino collettivo Pepe Verde in via Guglielmo Pepe a Milano (metrò Garibaldi).

All’incontro, che è gratuito e non richiede prenotazione interverranno Antonio Barletta, del gruppo torinese UrBEES che da anni monitora attraverso il miele lo stato dell’inquinamento di Torino. In giugno UrBEES ha smielato più di 100 chili di miele, cento chili di informazioni sullo stato della città. A Torino il miele prodotto risulta sano, oltre che buono. UrBEES offre assistenza a chi vuole ospitare una arnia urbana, e idealmente l’esperienza si può estendere a Milano, Antonio ci parlerà delle strategie da adottare.

L’apicultore milanese Mauro Veca ci racconterà cosa sta succedendo a Milano, i legami con UrBEES. In particolare ci racconterà il progetto Apepè, dedicato ai bambini, come lui dice Apepè è la gioia che si prova nei momenti più felici, è ricevere il regalo più bello della nostra terra, il cibo e il colore dei fiori. Con le api si impara a vincere la paura e si diventa adulti nel rispetto della biodiversità.

Geraldina Strino ci illustrerà come aderire a effetto farfalla, progetto per favorire la diffusione delle farfalle in ambito urbano. Si tratta di formare oasi di fiori adatti alle farfalle contribuendo così a creare per loro dei corridoio urbani. L’oasi si può segnalare sulla mappa con l’applicazione Bridge the gap e si potrà monitorare l’avanzamento delle farfalle. Il progetto è coordinato da Gustavo Gandini, docente di genetica della conservazione Facoltà di Medicina Veterinaria di Milano, residente della fondazione Trust the forest, Gianumberto Accinelli, etnomologo fondatore di EUGEA, spin off dell’Università di Bologna e da Geraldina Strino che segue i progetti per le scuole.

L’agronomo Davide Ciccarese racconterà le prodezze delle coccinelle a difesa degli orti e si renderà disponibile a rispondere alle domande degli ortisti. Davide porterà il suo ultimo libro Il tuo balcone uscito per De Agostini in cui tratta l’argomento degli orti urbani.

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