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Riscaldamento a gasolio: a chi conviene rinviarne la trasformazione

pubblicato il: - ultima modifica: 6 Agosto 2020
riscaldamento a gasolio

riscaldamento a gasolioL’Unc Lazio scrive al Presidente della Regione Nicola Zingaretti contro il rinvio della trasformazione degli impianti di riscaldamento a gasolio in impianti a gas.

Nessun vantaggio né per le famiglie, tantomeno per l’ambiente, nel rinvio dell’obbligo di trasformazione di tutti gli impianti di riscaldamento a gasolio in impianti a gas.

È quanto dichiara Dino Cimaglia, Responsabile del Comitato di Roma e del Lazio dell’Unione Nazionale Consumatori, in riferimento alla decisione del Consiglio Regionale del Lazio di rinviare al primo settembre 2017 il passaggio obbligato agli impianti a metano.

“Rispetto alle emissioni inquinanti” spiega Pieraldo Isolani, esperto del settore energia dell’Unc “la produzione di CO2 del gas metano è del 53% inferiore a quella del gasolio, come pure sono notevolmente inferiori le emissioni di zolfo e delle polveri sottili. La sostituzione di impianti alimentati a gasolio, con impianti alimentati a gas metano, poi, è oggi molto conveniente: basti pensare che produrre energia termica con il gas metano rispetto al gasolio ai costi attuali (1,6€/litro per il gasolio e 0,91€/mc per il gas), a parità di rendimento, costa il 40% in meno (161€/MWh per il gasolio contro 94€/MWh per il metano). Senza contare che riqualificare un impianto di riscaldamento condominiale, passando da gasolio a gas metano, è un intervento che può usufruire delle detrazioni fiscali del 65% e quindi il suo costo si ripaga in un periodo massimo di 3 anni”.

“Non comprendiamo la decisione del Consiglio Regionale” conclude Dino Cimaglia “e per questo motivo abbiamo scritto al Presidente della Regione Nicola Zingaretti, chiedendo un incontro per poter meglio illustrare la nostra posizione, nell’interesse della generalità dei consumatori della Regione”.

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