Erosione dei suoli, desertificazione, consolidamento di versanti e frane, rinaturalizzazione di cave, miniere e discariche: è quanto promette di fare una semplice pianta come il Vetiver che la Banca Mondiale definisce come la più promettente tecnologia verde contro l’erosione.
La Chrysopogon zizanioides, comunemente noto come Vetiver è una pianta erbacea perenne della famiglia Poaceae, originaria dell’India, che possiede un apparato radicale molto profondo (che raggiunge e superare i 5 metri) di rapidissima crescita, con radici sottili, omogenee ed estremamente resistenti (quanto 1/6 di un acciaio di media qualità), in grado di imbrigliare qualunque terreno.
Le sue caratteristiche sono straordinarie: resiste in terreni acidi e basici con pH compreso fra 4 e 12, vive anche in zone saline e in un intervallo di temperature molto esteso che va da -10°C a + 60°C. Questa specie colonizza rapidamente i terreni, ed è spesso impiegata in ingegneria naturalistica proprio per evitare l’erosione del suolo.
Questo impiego della pianta è conosciuto proprio come sistema vetiver. È inoltre utilizzata per la fitodepurazione delle acque e del suolo contaminato da metalli pesanti, idrocarburi e sostanze chimiche.
In Estremo Oriente il Vetiver viene chiamato la pianta miracolosa. Anche in Italia si sta facendo strada e molte applicazioni realizzate sono già apprezzabili e consultabili online. Sul sito di Sustainable Brands potete anche vedere una presentazione video dei suoi utilizzi.