Sono passati quindici anni dal varo della liberalizzazione del mercato elettrico italiano ed è giunto il momento di fargli un tagliando.
Alla contraddizione fra contrattazioni sul mercato spot (basate sul costo marginale) e investimenti, come quelli degli impianti elettrici, con lunghi tempi di ritorno, che ha di fatto portato a investimenti delle utility nei soli cicli combinati, si è aggiunta la significativa penetrazione delle energie rinnovabili, di cui due tecnologie rilevanti, eolico e fotovoltaico, sono a costo marginale pressoché nullo.
Per risolvere questi due nodi, nel convegno del 26 gennaio il Coordinamento Free, Fonti rinnovabili ed efficienza energetica, avanzerà ai rappresentanti delle istituzioni interessate una proposta, articolata su due capisaldi: aggregazione territoriale delle Fer (Fonti energetiche rinnovabili), prevista dal recente decreto sull’efficienza energetica, in modo da superare il problema della non programmabilità e mercato spot affiancato da contratti di compravendita dell’energia a lungo termine, rimuovendo alcune prescrizioni che rendono di fatto impraticabile questa soluzione.