Home Expo 2015 Expo, occasione per affrontare i problemi della nutrizione

Expo, occasione per affrontare i problemi della nutrizione

nutrire il pianeta

nutrire il pianetaExpo dovrà essere una vetrina per affrontare i problemi concreti della nutrizione oltre che mettere in mostra le numerose cose positive.

Il problema di nutrire i poveri urbani e di educare i cittadini a una corretta gestione del loro frigorifero si allarga alla nutrizione delle aree metropolitane.

Le metropoli si stanno ingigantendo e il loro fabbisogno di acqua, aria, energia, alimentazione è legato ai sistemi agroalimentari locali: le antiche amministrazioni che governano i territori non sono nate per gestire fenomeni così esplosivi ed è fondamentale che, invece, si affrontino e si risolvano questi problemi al più presto. Expo sicuramente ha la visibilità e l’autorevolezza per farlo.

Mentre le mura del castello sono ancora in costruzione, a Milano  si è dato inizio al dibattito per la scelta dei contenuti da offrire ai 140 Paesi che presto si incontreranno attorno a un’unica tavola. Per ora sono quarantadue i tavoli sui quali gli esperti, i tecnici e gli studiosi hanno iniziato a mostrare le loro armi.

Il fine è quello nobile di costruire una Carta, su cui impegnare tutti i Paesi che entreranno nel castello di Expo per misurarsi all’insegna della lotta contro il dramma degli handicap della scarsità e dell’eccesso alimentare. Due storture formidabili per un pianeta azzurro abitato da più mondi con esigenze nutrizionali diverse, spesso contrapposte e quasi sempre in conflitto con i vincoli delle risorse naturali.

I partecipanti al torneo che si aprirà a maggio non lotteranno alla pari un’unica battaglia comune, non combatteranno allo stesso modo né avranno le stesse armi per arrestare le morti dei bambini poveri denutriti o obesi gravi. Il problema sarà dunque quello di trovare una comune Carta di impegni che metta in palio un trofeo di livello adeguato per sconfiggere una mostruosità indegna del genere umano. Non sarà quindi sicuramente sufficiente concentrarsi  solo sul bisogno di promuovere l’economia del Paese ospitante sfruttando al meglio sei mesi di visibilità internazionale.

L’eccitazione per un possibile rilancio del Made in Italy è apparsa evidente negli interventi pomeridiani dei politici italiani. Gli interventi del Presidente Lula e di Papa Francesco hanno invece posto con più forza il problema nelle sue giuste dimensioni. Da loro è venuto un esplicito un invito ad alzare il tiro sia per i contenuti sia per l’ambito che questa volta è universale.

La soluzione agli squilibri della nutrizione ha, infatti, tutta l’aria di appartenere alla più nobile dimensione economica e politica internazionale e fa fatica a emergere da quella tecnica o culturale che pure sgorga copiosa dalle Università e dai Centri di Ricerca. Se n’è accorto anche il Papa, che a piccoli ma poderosi passi sta recuperando i ritardi della sua Chiesa sull’eccesso demografico e sull’inequità dell’economia.

Continuate ad approfondire il tema leggendo l’articolo Per una Expo universale oltre il made in Italy, realizzato da Carlo Alberto Rinolfi, Presidente di Mondohonline.

Condividi: