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La crisi, motore propulsivo della mobilità sostenibile in Italia

pubblicato il: - ultima modifica: 7 Agosto 2020
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Foto di anncapictures da Pixabay

mobilità sostenibileSiamo abituati ad ascoltare fin troppo degli aspetti più negativi della crisi economica, ma difficilmente riusciamo a soffermarci sulle varie soluzioni che da essa sono nate nel corso degli ultimi anni.

Se infatti gli italiani da una parte si sono trovati a far fronte a un potere d’acquisto inferiore, dall’altra parte stanno adottando in misura sempre maggiore nuove idee e proposte di risparmio e maggiore efficienza.

Nel settore dell’automobile, nonostante il trend attuale sia in crescita, tale aumento è considerevolmente frenato dall’insorgere di alternative molto più sostenibili sia a livello ecologico che economico.

L’auto pare essere vista dagli italiani come un costo troppo oneroso sul bilancio familiare, e paiono più interessati a chiedersi quanto vale la mia auto al fine di venderla, piuttosto che quanto mi può costare comprarne una nuova. Può essere questa la giusta occasione per introdurre delle alternative reali che gli italiani possano accogliere con entusiasmo?

Pare proprio di sì. Anche in Italia, come nel resto d’Europa e nel mondo, è sempre maggiore la partecipazione e il successo dei vari servizi di car sharing (servizi di noleggio auto a breve termine nei centri urbani), car pooling (offrire o approfittare di passaggi in auto tra privati) e di bike sharing (altro servizio pubblico di noleggio per biciclette).

Alternative non solo comode, ma convenienti: per esempio, studi dell’Unione nazionale consumatori dimostrano chiaramente quanto convenga a chi viva in città sbarazzarsi della seconda auto famigliare in favore del car sharing. Secondo tale studio, escludendo i costi straordinari di parcheggio, un’auto noleggiata tramite uno di tali servizi può far risparmiare da metà finanche a 3/4 del costo complessivo di mantenere un’automobile a Milano e hinterland.

Si parla di 2.418 euro tra benzina, bollo e assicurazione contro 538/1.219 euro annuali con il car sharing. Non è un caso quindi che sia proprio Milano a guidare le città italiane verso questa direzione, ammontando, secondo dati presentati dalla società di consulenza AlixPartners, all’80% degli utenti totali dello Stivale.

Il capoluogo meneghino offre oggi ai suoi concittadini ben 6 servizi diversi di car sharing tra pubblico e privato, incluso GuidaMI, promosso da ATM, EQ Sharing, una flotta di quadricicli elettrici a due posti, o E-Vai, integrato con il servizio ferroviario lombardo e presente anche a Malpensa e Linate.

Alcune offrono persino accesso libero all’Area C e/o alla ZTL di Milano. Ma anche altre città, da Torino a Palermo, soprattutto grazie al sostegno del progetto IoGuido del Ministero dell’Ambiente, si affrettano a rimpinguare il parco macchine locale offrendo un servizio di car sharing pubblico facilmente accessibile anche da stazioni e aeroporti.

Blablacar è ormai leader in Italia ed Europa nel settore del car pooling, anch’esso un trend che prende sempre più piede come alternativa al trasporto pubblico su ruota e su rotaia. Per esempio, un viaggio tra Milano e Roma può costare all’incirca 30 euro contro un biglietto per il Frecciarossa tra circa 50 e 200 euro.

Più lenta la crescita per le biciclette, anche se costante: Milano ancora in testa per numero di utenti, ma anche Napoli e Torino offrono i loro servizi per l’area metropolitana, mentre è Genova a presentare una scelta di bici elettriche per affrontare i dislivelli dell’Appennino ligure. Sempre di più, gli italiani trovano la giusta alternativa all’automobile proprio davanti alla loro porta.

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