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Lucart Group, forte impegno per un business sostenibile

pubblicato il: - ultima modifica: 25 Ottobre 2019
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Lucart Group, azienda toscana che produce carte monolucide, sta profondendo un forte impegno per la gestione di un business sostenibile: le iniziative vanno dal trasporto su rotaia raddoppiato in due anni con oltre 7.500 tonnellate di CO2 in meno emesse in atmosfera all’ottimizzazione dell’uso delle risorse idriche e all’utilizzo di materiali di recupero.

Trasporto su rotaia, fotovoltaico e business che puntano sull’economia circolare. Il Rapporto di Sostenibilità 2014 di Lucart Group, pubblicato per il decimo anno, conferma con queste iniziative l’impegno del Gruppo nella gestione di un business sostenibile.

Da oltre 60 anni Lucart è impegnata a sviluppare un progetto di business sostenibile lungo tutta la filiera, a partire dall’approvvigionamento dalle materie prime fino alla distribuzione del prodotto finito, adottando un modello circolare di produzione che limiti al massimo l’utilizzo di risorse non rinnovabili e massimizzi l’efficienza del riutilizzo.

Le parole di Massimo Pasquini, Amministratore Delegato Lucart Group, spiegano come sin dai suoi esordi l’azienda si è adoperata nel rendere sempre più armonico il rapporto tra impresa, persone e ambiente: ogni giorno lavora per organizzare i propri sistemi produttivi e logistici tutelando il territorio e i lavoratori.

Ecco alcuni passi importanti del business sostenibile di Lucart

Trasporto su rotaia: dal 2012 al 2014 Lucart ha quasi raddoppiato (da 385 a 657) il numero di vagoni utilizzato per il trasporto delle proprie merci, con una riduzione sensibile sia del traffico sia delle immissioni inquinanti tipiche del trasporto su gomma pari a circa 292 tCO2 in meno emesse in atmosfera.

Nel 2014 il ricorso a fonti energetiche alternative rinnovabili ha permesso di evitare l’immissione in atmosfera di oltre 1.200 tCO2 in totale. Nello specifico i due impianti fotovoltaici realizzati uno nel territorio di Capannori (2011) e l’altro nello stabilimento di Avigliano (attivo dal 2013), hanno permesso di evitare l’immissione in atmosfera di 914 tCO2.

Grazie all’aumento della quantità di acqua riutilizzata nel processo produttivo e alla riduzione dei fabbisogni per il processo produttivo stesso, nel 2014 Lucart ha ridotto del 9,6% (rispetto al 2013) il consumo idrico per tonnellata di carta prodotta.

Le centrali di cogenerazione alimentate a gas metano degli stabilimenti di Porcari e di Castelnuovo di Garfagnana, che coprono interamente il fabbisogno energetico e generano un surplus che viene immesso in rete, unitamente ad altri interventi di riduzione dell’utilizzo di gas metano e vapore, hanno permesso di evitare 6.300 tCO2 in atmosfera.

Tutti gli interventi sopramenzionati, unitamente alle altre azioni, hanno scongiurato l’immissione in atmosfera di oltre 7.500 tCO2. A dimostrazione del sistema di economia circolare adottato, il Rapporto di Sostenibilità mette inoltre in evidenza anche il progetto Fiberpack che ha permesso di evitare 28.715 tonnellate di CO2 in atmosfera e 164.175 alberi non tagliati.

Fiberpack, l’innovativo processo di trattamento, messo a punto nel 2011 da Lucart Group, grazie alla collaborazione con Tetra Pak, che separa con precisione le fibre di cellulosa dal resto dei materiali, utilizzando una tecnologia pulita e a rifiuti zero che permette il recupero del 100% dei componenti dei cartoni per bevande.

Questa tecnologia ha consentito di recuperare 995 milioni di cartoni per bevande (da 1 litro) in un anno, evitando più di 68.356 metri cubi di discarica.

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