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Più alimenti in meno spazio con il metodo biointensivo

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metodo biointensivoDal 2 al 4 ottobre ad Astino, nella Valle della Biodiversità dell’Orto Botanico “Lorenzo Rota” di Bergamo, si svolge il primo incontro europeo sull’agricoltura organica sostenibile a scala familiare del metodo biointensivo: uno dei sistemi di coltivazione di piante alimentari su piccola scala più sostenibile sotto il profilo ambientale.

L’’iniziativa è organizzata dall’’Orto Botanico di Bergamo in collaborazione con la Comunità del Mais Spinato di Gandino. La Rete degli Orti botanici della Lombardia promuove questo nuovo spazio dell’Orto di Bergamo di 9mila metri quadrati che dall’inaugurazione dell’’estate scorsa ha già registrato 20mila visitatori.

La particolarità del luogo consiste nell’essere interamente dedicato alle piante alimentari e all’educazione alla sostenibilità.

Per partecipare al primo incontro europeo sul metodo biointensivo di coltivazione, organizzato dalla Comunità del Mais Spinato di Gandino, è necessario iscriversi entro il 30 settembre versando la quota di iscrizione di 70 euro online.

Il metodo biointensivo affronta il delicato tema dell’agricoltura sostenibile, fornendo indicazioni e tecniche basate sul concetto di coltivare per nutrire il terreno senza impoverirlo, affinché possa essere una vera risorsa rigenerabile per l’uomo. Le lezioni sono tenute da istruttori certificati nel metodo come Juan Manuel Martinez Valdex, referente del metodo biointensivo per l’America Latina e Caraibi, paese dove è largamente diffuso.

Il corso consiste in lezioni teoriche e pratiche in spagnolo con traduzione in italiano per approfondire questa tecnica di coltivazione applicabile anche nel piccolo orto di casa. L’iscrizione al corso comprende un manuale esplicativo, una visita guidata all’Accademia Carrara di Belle Arti di Bergamo, una visita del Monastero di Astino e alla Valle della Biodiversità e un tour guidato alla scoperta della Città Alta di Bergamo.

La location di Astino, nuovo spazio dell’’Orto aderente alla Rete degli Orti botanici della Lombardia che ha già raggiunto i 20mila visitatori dalla sua inaugurazione primaverile, si presta perfettamente a questa iniziativa. È un museo di 9mila metri quadrati a cielo aperto, dove si studiano e si conservano collezioni botaniche alimentari, le più preziose per indicare relazioni ed esperienze tra piante e uomo.

In questo spazio si educano i visitatori al concetto di sostenibilità ad ampio spettro, partendo dal contesto del territorio locale. L’obiettivo dell’Orto botanico è di presentare nel grande spazio della Valle della Biodiversità di Bergamo 300 specie vegetali con almeno 1.500 varietà che cambiano a seconda delle stagioni, dalle più rustiche alle tropicali in vaso. Ogni stagione diventa quindi un’occasione di scoperta dei ritmi della natura ad Astino e anche della vita delle piante alimentari più familiari: il mais, i pomodori, le patate, le viti, i fagioli, le quinoe, gli amaranti, i frumenti, i risi, le insalate e così via nelle loro molteplici varietà.

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