Una gestione unitaria dell’emergenza e misure strutturali per limitare l’inquinamento delle città è il presupposto indispensabile per affrontare e gestire il problema che ha assillato le città italiane alla fine dello scorso anno.
Il WWF riconosce al Ministero dell’Ambiente l’impulso positivo per l’omogeinità di interventi, a dimostrazione che il ruolo della gestione sostenibile dell’ambiente deve tornare a essere centrale nelle politiche del Governo.
La speranza è che a questo coerentemente seguino investimenti necessari per sostenere questa politica di abbattimento dell’inquinamento delle città italiane e a tale proposito il WWF ricorda ancora una volta che nella Legge di Stabilità 2016 solo l’1,5% degli stanziamenti è destinato agli interventi in campo ambientale (523 milioni su 35 miliardi).
Alla luce delle soluzioni proposte e dei fondi messi a disposizione il WWF chiede ai Sindaci che dovranno implementare le misure per contrastare l’inquinamento delle città di spingere ulteriormente e con maggiore convinzione sugli incentivi all’utilizzo dei mezzi pubblici da parte dei cittadini. Questo deve avvenire non solo nei periodi di emergenza smog, ma in maniera strutturale per tutto l’anno.
Il WWF chiede inoltre di concentrare le risorse disponibili soprattutto su questo fronte, non solo rinnovando i mezzi pubblici più obsoleti e con campagne informative e incentivi ma anche predisponendo dei veri e propri piani di mobilità metropolitana che assumano il rango di opere pubbliche prioritarie. Oltre a ciò il WWF chiede una strategia coordinata per gli interventi sistematici quali l’abbassamento dei limiti di velocità delle auto o piani di controllo delle caldaie con responsabilità dirette da attribuire ai gestori di condominio e/o ai proprietari.
Mezzi pubblici e blocco traffico aiutano a ridurre l’inquinamento delle città
Attenzione però a liquidare il tema del blocco del traffico: se è vero da un lato che le condizioni meteo-climatiche non hanno consentito di raggiungere in questi giorni il beneficio sperato, è altrettanto vero che con blocchi e targhe alterne le città hanno prodotto meno inquinanti e dunque sono state più vivibili. Peraltro lo sforzo fatto per favorire l’uso dei mezzi di trasporto pubblico con scontistica sui biglietti ha dimostrato che esiste un significativo margine di miglioramento possibile che va tradotto in gestione ordinaria.
I cittadini utilizzerebbero volentieri i mezzi pubblici se meno costosi e purtroppo sono passati quasi sotto silenzio i forti rincari avvenuti in questi anni degli abbonamenti e biglietti del trasporto pubblico avvenuti in molte città, Roma compresa dove sono state addirittura abolite le fasce di tariffe agevolate.
Il portafoglio degli italiani ormai è svuotato, e anche l’acquisto di nuove auto meno inquinanti, anche se incentivato, potrebbe avvenire solo per i redditi ancora alti. Inoltre, sostituire il parco auto private con incentivi alla rottamazione continuerebbe a non risolvere il problema di spazio vitale all’interno delle città, soffocate non solo dallo smog ma anche da un numero complessivo di auto ormai insostenibile.
Se i mezzi pubblici rispetteranno la regola delle 3 P, Puntuali, Puliti e Popolari, le città potranno finalmente liberarsi dalle 4 ruote, i cittadini torneranno a respirare aria pulita e a muoversi con libertà e in orario con bus, metro, tram o in bici.