A 30 anni dal drammatico incidente nucleare di Chenobyl, pubbliche amministrazioni e privati hanno a disposizione uno strumento specifico per analizzare e mettere in sicurezza materiale radiologico, nucleare e sostanze radioattive.
Si tratta del Laboratorio di caratterizzazione radiologica e gestione dei rifiuti dell’ENEA, un veicolo attrezzato con le più recenti soluzioni hi-tech per gestire in sicurezza il materiale radiologico e nucleare.
Il laboratorio è dotato di strumentazione portatile che consente mobilità e operatività on-time sul territorio, per tutte le attività di controllo, caratterizzazione e consulenza. Il laboratorio è una delle strumentazioni di cui si è dotato il nostro Paese dopo l’incidente di Chernobyl del 26 aprile 1986.
Il veicolo è stato ideato e progettato nel quadro delle attività di sicurezza e salvaguardia nucleari del Ministero dello Sviluppo Economico previste dal Protocollo Aggiuntivo all’Accordo di Verifica del Trattato di Non-Proliferazione Nucleare.
Il Laboratorio Mobile dell’ENEA si rivolge in particolare agli operatori del settore del ciclo del combustibile nucleare, Autorità di Controllo, Agenzie Regionali, Capitanerie di Porto e Dogane.
I controlli su rifiuti o campioni ambientali contenenti materiale fissile o radioattivo sono fondamentali nei punti di transito (porti, aeroporti o scali ferroviari) in caso di materiale abbandonato, di stoccaggio improprio, perdita di tracciabilità o, per esempio, nei casi di personale addetto ai controlli non adeguatamente formato.
Il Laboratorio si presta a un ampio spettro di interventi, tenuto conto delle numerose tipologie di potenziali componenti e materiali radiologici a rischio, come i vecchi parafulmini e i rivelatori di fumo contenenti americio, un elemento radioattivo usato come sorgente di radiazioni ionizzanti.
Le tecnologie hi-tech installate nel Laboratorio permettono di individuare con rapidità le caratteristiche fisiche e radiologiche del materiale sottoposto a esame, intervenendo direttamente sul sito. Il rinvenimento di materiale sospetto presuppone una gestione complessa che si identifica nelle attività di mitigazione del rischio per la popolazione e l’ambiente, nella identificazione e valutazione della sostanza radioattiva, nella bonifica del sito e messa in sicurezza del materiale da identificare e nell’attività investigativa, ove la sostanza sia stata oggetto di furto.
“Si tratta di una soluzione tecnologica versatile, compatta e innovativa che raccoglie l’eredità di competenze, strumentazioni e professionalità dell’Agenzia” sottolinea Alessandro Dodaro, responsabile della divisione tecnologie, impianti e materiali per la fissione dell’ENEA “il laboratorio è corredato di strumenti di misura, validati sia sperimentalmente che attraverso opportuni modelli di calcolo, basati su spettrometria gamma e alfa e sulla rivelazione di neutroni. Inoltre sono disponibili dosimetri attivi e strumenti per la misura della contaminazione superficiale con l’obiettivo di garantire il rispetto della normativa vigente relativa ai lavoratori esposti a radiazioni ionizzanti”.