Leroy Merlin ha intravisto che c’è un nuovo modo di fare filantropia, che collima con il social business che prevede di supportare progetti sociali con forniture di materiali a costi estremamente vantaggiosi, senza ricavi per l’azienda che vende, uscendo però dalla logica dell’assistenzialismo.
È quello che Olivier Jonvel, amministratore Delegato di Leroy Merlin Italia, che in tema ha già diverse esperienze, definisce come generatrice del fare.
Così, ecco che l’azienda ha dato vita a un progetto, chiamato Cantiere fai da noi, che prevede l’assegnazione di quella che chiamano una borsa cantiere destinata all’avvio dei lavori in modalità di microcredito. Doppia sostenibilità: ambientale, si va a riqualificare la sfera dell’abitato, e sociale.
“La restituzione” spiegano in Leroy Merlin “non deve essere fatta in denaro, ma in cantieri di valore simile alla somma erogata o in lavori a vantaggio di persone in difficoltà, curati dai beneficiari del primo intervento”.
Il primo Cantiere fai da noi è appena stato avviato nel febbraio scorso a Biella in collaborazione con la Caritas diocesana del territorio.
Si è parlato anche di questo durante il Green Day: una non conferenza che ha coinvolto 400 partecipanti nella definizione di idee, proposte e progetti per un futuro sempre più sostenibile.
La carrellata delle belle e buone cose di Leroy Merlin è ampia – segno che non è un’utopia pensare che un’azienda commerciale possa avere un saldo impegno sociale e ambientale – ma su tutte un’altra novità attira l’attenzione di chi fa CSR: si tratta dell’Agorà dell’abitare, un progetto che vuole Pubblica Amministrazione e cittadini collaborare per migliorare assieme, pala e volontà in mano, la vivibilità della propria città.
Nel corso di quest’anno è prevista la nascita dell’Agorà dell’abitare nelle città di Roma, Torino, Piacenza e Palermo. A poco a poco sarà costruita una rete di aziende, associazioni, enti, amministrazioni, persone che vogliono trovare soluzioni concrete al problema dell’abitare: ristrutturando case per persone in difficoltà, scuole, spazi comuni di accoglienza o di aggregazione oppure progettare parti di spazio urbano.