In un periodo di generale incertezza economica, a fronte di una crisi che a fatica allenta la presa, molte aziende hanno dovuto ripensare le proprie strategie e la propria presenza sul mercato.
Questo anche alla luce delle possibilità offerte dalla rete, fucina di aziende dalle dinamiche sempre più innovative.
Il settore primario non è esente da queste logiche: nonostante le tradizioni millenarie e il ruolo centrale svolto nell’economia del paese (rimane comunque una delle forze trainanti), molte sono le aziende che stanno ripensando il settore, con un numero crescente di giovani laureati che tornano a investire in quest’area.
Sfruttando al meglio le potenzialità offerte dalla rete e da un mercato sempre più globale, si è creato uno spazio per chi ha saputo far interagire le ultime innovazioni tecnologiche con il lavoro agricolo.
Un primo esempio, abbastanza lampante, lo danno i droni: utilizzati ormai in diversi contesti lavorativi, riescono a offrire agli operatori agricoli un monitoraggio sempre più rapido delle coltivazioni, ottimizzando tempi e forza lavoro grazie al controllo da remoto.
La nuova prospettiva offerta da queste macchine permette di visualizzare al meglio la diffusione delle risorse idriche, suggerendo dove andare a operare nei sistemi di irrigazione (e in alcuni casi sostituendoli completamente).
L’idea di lasciare alle macchine il controllo (quasi) totale delle mansioni più meccaniche e ripetitive è stata sviluppata anche dall’americana Autonomous Tractor, azienda che punta sulla completa automazione dei trattori.
Grazie all’utilizzo di sistemi GPS è possibile impostare il percorso da effettuare, manovrando i macchinari a distanza. Sicuramente un’opzione appetibile per aziende che vogliono sfruttare al meglio la propria forza lavoro, lasciando alle attrezzature industriali i compiti più ripetitivi e automatizzabili.
Queste ultime innovazioni, data la complessità dei macchinari, possono sembrare una chimera per piccole e medie imprese, dati soprattutto i costi e il poco margine di investimento a disposizione. Non è un caso che molte iniziative, volte alla condivisione di macchinari industriali, comincino a popolare il web, riscontrando un discreto successo.
La possibilità di affittare dei macchinari, utilizzati solo per un determinato periodo dell’anno, può essere di grande aiuto per imprese che si sono appena affacciate sul mercato e hanno bisogno di consolidare la propria presenza. Da affiancare a queste iniziative ci sono le neonate piattaforme focalizzate sulla catalogazione di tutte le offerte per usato presenti in rete.
Il mercato dei macchinari industriali non fa eccezione, con un fatturato sempre crescente orbitante attorno al mercato dell’usato. TradeMachines, azienda che offre un motore di ricerca per macchinari usati, dà una chiara panoramica di quanto questo mercato sia fiorente.
Che si tratti di automazioni o di ripensamenti nelle strategie aziendali, è indubbio che una nuova generazione di agricoltori stia prendendo piede in un settore che, forte di una presenza consolidata nell’economia mondiale, è ancora capace di dare molto e di interagire con le ultime innovazioni tecnologiche.