È stata un’iniziaitiva proficua quella che ha discusso a Milano della riconversione degli scali ferroviari di Milano, Dagli scali, la nuova città, che definiranno lo sviluppo degli ampi spazi oggi abbandonati.
Il workshop, promosso da FS Sistemi Urbani in collaborazione con il Comune di Milano e il patrocinio di Regione Lombardia, ha discusso, mettendo a confronto politici, tecnici e cittadini, di infrastrutture, verde, cultura, qualità della vita e attrattività economica della città.
Soddisfatti i protagonisti dell’incontro sul futuro degli scali ferroviari; per l’assessore all’Urbanistica, Verde e Agricoltura Pierfrancesco Maran la città ha dimostrato la sua voglia di partecipare, mettersi in gioco, dare il proprio contributo a fare la Milano di domani.
A un primo momento di confronto seguiranno altre occasioni durante l’inverno perché l’intenzione degli organizzatori è di creare un percorso condiviso e partecipato per trovare un accordo sul futuro degli scali ferroviari.
Anche Carlo De Vito, ad di FS Sistemi Urbani ha ringraziato le centinaia di milanesi che hanno lavorato con impegno alle cinque tematiche individuate come prioritarie per lo sviluppo della città: tutti infatti hanno avuto la possibilità di esprimere le proprie idee e confrontarsi sulle tematiche dei cinque tavoli di lavoro.
Scali ferroviari: ecco il risultato del workshop
Dalle discussioni emerse nel corso dei cinque tavoli del workshop Dagli scali, la nuova città sono emerse interessanti posizioni sul futuro degli scali ferroviari milanesi.
Al tavolo La città delle connessioni si è evidenziata l’importanza di avere infrastrutture di trasporto in grado di ricucire il centro e le periferie e che siano pienamente accessibili, di quartieri con una viabilità idonea alle esigenze di chi li vive, nel rispetto della sostenibilità.
I lavori de La città delle culture hanno individuato come prioritari l’esigenza di creare grandi contesti museali ed espositivi a livello di Città Metropolitana e l’importanza di creare una rete di conoscenza, un osservatorio che metta a sistema i diversi luoghi della cultura.
Verde inteso come infrastruttura, fruibile, in grado di connettere i quartieri e integrarsi nel contesto urbano valorizzandolo, usi agricoli, bonifiche in funzione di un riutilizzo temporaneo delle aree, qualità paesaggistiche e corridoi ecologici sono i concetti chiave emersi al tavolo La città del Verde.
Il gruppo La città delle risorse ha invece individuato la capacità di attrarre investimenti esteri, di creare contesti che valorizzino i giovani talenti, di valorizzare le formule di coworking e crowfunding.
Infine al tavolo La città del vivere si è evidenziata l’esigenza di creare quartieri nel rispetto del contesto in cui si trovano, che creino bellezza, a zero consumo energetico, dove la strada diventa uno spazio da vivere con la valorizzazione dei piani terra, che devono essere multifunzionali, e con un’ipotesi di quartieri all’80% car-free.