Obiettivo importante quello del progetto Combi Mais, giunto alla versione 4.0, ovvero elevare la qualità della produzione di mais in Italia in modo sostenibile attraverso l’innovazione tecnologica.
E attraverso questo miglioramento della coltura del mais italiano trascinare l’intero sistema agroalimentare italiano; la connessione è presto fatta, basti pensare che i prodotti del made in Italy agroalimentare – carne, latte e formaggi – si ottengono con la qualità dei mangimi a base di mais di cui si nutrono suini e bovini.
I consumatori italiani chiedono infatti prodotti ad alto valore d’uso che si ottengono distribuendo la qualità della coltivazione lungo tutta la filiera produttiva attraverso innovazioni agrotecniche, operative e di processo.
E in questo processo il progetto Combi Mais è il primo anello della filiera produttiva perché prevede una produzione di granella di mais sana e sicura – le micotossine sono sotto controllo e negli scorsi due anni di produzione erano praticamente assenti – attraverso una metodologia innovativa e sostenibile.
Questo per ottenere un alto valore d’uso tenendo bassi i costi produttivi. Combi Mais infatti – che fa fa parte del progetto Mais in Italy di Syngenta – punta a riqualificare la mais coltura italiana che vede negli ultimi anni un calo della superficie coltivata – a causa dei costi della granella in diminuzione che fanno aumentare i volumi delle importazioni mettendo a rischio anche l’equilibrio dei prodotti agroalimentari di punta – come il formaggio Grana o i salumi di qualità che necessitano di filiere italiane certificate.
La sperimentazione Combi Mais – che tuttavia si sviluppa su quasi 30 ettari di terreno – ha un obiettivo importante, raggiungere una produzione di 20t/ha di granella di mais di qualità.
Le fasi del progetto prevedono 12 distinte fasi che vanno dalla definizione dell’appezzamento, al sostegno alla biodiversità – attraverso il progetto Operation Pollinator di Syngenta -, alla preparazione del terreno, alla concimazione di fondo e distribuzione, alla scelta dell’ibrido, semina, protezione da insetti terricoli, nutrizione e difesa dalle malerbe, alla nutrizione in sarchiatura e in fertirrigazione, alla protezione fungicida e supporto crop enhancement, alla protezione dalla piralide, nonché la gestione delle disponibilità idriche, un sistema di supporto alle decisioni agronomiche e una raccolta e analisi della qualità della granella.
Il protocollo 4.0 di Combi Mais prevede innovazioni tecnologiche fondamentali – visto anche l’ambizioso target delle 20 tonnellate per ettaro a cui punta il progetto – con un importante contributo da parte dei partner del progetto:
- Netafim e Syngenta hanno messo a disposizione del progetto due Decision Support System – uManage e OptiMais – che utilizzano informazioni provenienti da sensori, satelliti e banche dati, per indicare i momenti di intervento irrigui e/o di protezione per pianificare azioni in grado di salvaguardare il potenziale produttivo
- per produrre mais di elevata qualità ci si avvale di un apporto nutrizionale mirato per mettere la genetica nelle migliori condizioni fisiologiche e produttive con i concimi organo-minerali Unimer
- si utilizza inoltre un trattamento antistress e biostimolante della coltura e un trattamento Cifo di nutrizione in fertirrigazione
- infine anche la tecnologia meccanica è all’avanguardia e sostenibile grazie alla trattrice Deutz-Fahr 6185 TTV con cambio a variazione continua per risparmiare carburante e ridurre le emissioni di CO2
“La trasformazione digitale dell’agricoltura è estremamente importante ma – visti i costi degli investimenti necessari – è fondamentale che le istituzioni diano un supporto economico ai produttori” ci racconta Mario Vigo, presidente di Innovagri, che ha approvato e patrocinato il progetto.