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Consumo di suolo: Roma mostra le previsioni al 2030

pubblicato il: - ultima modifica: 12 Ottobre 2021
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consumo di suolo romaLa previsione al 2030 del consumo di suolo nella Capitale non è per niente positiva: si prevede infatti che l’area consumata sarà pari a 36 volte l’intera Villa Borghese.

Un ritmo elevato, 3 mq al minuto, che ha portato nel periodo 2012-2016 a un aumento del consumo di suolo romano pari al 24,58% (passando da 31.064 a 31.594 ettari) e raggiungerà nel 2030 a 33.959 ettari (aumento del 26,42%).

Un consumo di suolo di 161 ettari all’anno che soltanto considerando il periodo 2015-2016 è costato alla città di Roma 54 ettari, la cifra più alta tra le grandi città metropolitane italiane (Torino 22 ettari, Bologna 17 ettari).

Il suolo destinato all’edilizia ha consumato in otto anni (periodo 2008-2016) 3.300 ettari, più del 50% di quanto fosse disponibile in base al PRG per questa destinazione d’uso; la previsione al 2030 mostra un incremento di questa tipologia di suolo consumato di ulteriori 1.434 ettari, cosa che porterebbe la percentuale di consumo di suolo all’80% di quanto reso disponibile dal PRG.

Grazie ai modelli definiti nell’ambito del Progetto Soil Administration Models 4 Community Profit (SAM4CP), finanziato dal programma europeo LIFE+, è stato presentato lo scenario previsto per gli incrementi futuri di suolo consumato a Roma.

Ipotizzando una piena applicazione del PRG al 2030, è stata confrontata la cartografia del rapporto ISPRA 2016 Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici – riferita agli anni 2012 e 2015 e aggiornata al 2016, in previsione del prossimo rapporto ISPRA-SNPA sul consumo di suolo – con quella vettoriale del Piano Regolatore Generale di Roma.

Le informazioni sono state poi completate con la cartografia nazionale della copertura del suolo elaborata tramite un’integrazione dei dati satellitari ottenuti dal Programma europeo Copernicus 2012.

Anche se il consumo di suolo ha subito un rallentamento nel 2016, le previsioni del PRG sottolineano come l’aumento costante di copertura artificiale che ha interessato la Capitale non sia destinato a diminuire.

Tra gli effetti di queste perdite di suolo per la città di Roma, sicuramente l’aumento della temperatura: la perdita di suolo influirà infatti sull’aumento della temperatura media estiva in città pari a 0,09 gradi.

L’eliminazione delle aree naturali a scapito di quelle urbane porterà all’emissione in atmosfera di circa 650mila tonnellate di CO2, a causa del mancato stoccaggio di circa 175mila tonnellate di carbonio.

I Comuni dovranno quindi dotarsi e presentare piani di contenimento delle emissioni.

Perdere suolo, significa perdere servizi ecosistemici – mancata produzione di prodotti agricoli, aumento dell’erosione, regolazione delle acque, maggiori costi energetici: la valutazione economica di questa perdita dal 2012 al 2030 varia da un minimo di 107 a un massimo di 140 milioni di euro l’anno.

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