Il loro mestiere è arredare i negozi del tenore di Bulgari, Ferragamo e Van Cleef & Arpels; lo fanno da 50 anni, da quando Attilio Zordan, falegname esperto nel lavorare il legno, ma dotato anche di spirito imprenditoriale, fonda la società Zordan Attilio Falegname. E così inizia a lavorare per il Gruppo Marzotto.
Siamo nella zona del Vicentino in pieni anni Sessanta. Una filiera produttiva selezionata che coinvolge un’articolata rete di maestri artigiani: è uno dei must dell’azienda che significa far crescere anche il territorio. Ieri come oggi.
Siamo in pieno humanistic management caratterizzata dal rifiuto di un modello fondato sullo sfruttamento (della natura e dell’uomo) e dallo sforzo di dare un senso più elevato all’attività di impresa, la Zordan diventa così una delle prime aziende in Italia (la prima in assoluta nel suo settore) a diventare BCorp – impresa for profit che si prefigge volontariamente scopi di carattere sociale, sostenibilità e trasparenza – trasformandosi anche in Società Benefit (forse una delle prime aziende di questo livello a farlo).
Realtà virtuosa con una chiara visione del futuro, la Zordan ha negli anni gestito anche il passaggio generazionale, e dalla dimensione familiare ha adottato uno strumento giuridico di tipo anglosassone – il Trust – per impedire che – come si legge in una nota – “la solidarietà di sangue avesse la meglio su meritocrazia e competenza”.
Ora tutto questo è scritto anche nero su bianco in un libro firmato dallo story-teller Andrea Bettini: La giusta dimensione – Storia di un’impresa che ha saputo evolvere senza perdere di vista valori e persone (Franco Angeli, collana Romanzi d’impresa).
Tra l’altro le copie inviate in omaggio riportano un segnalibro con una dicitura molto stile BCorp. Questa dice infatti, riassumendo, che “se la lettura ha suscitato buoni pensieri è possibile dimostrare un gesto di gratitudine devolvendo un’offerta all’Associazione Art4Sport che insieme a Bebe Vio crede nello sport come terapia per il recupero fisico e psicologico di bambini e ragazzi portatori di protesi di arto.
Anche lo scrittore devolve i diritti d’autore alla stessa associazione.
Ma in che modo la Zordan si sente pronta a sposare i modelli legati all’economia circolare? Ovvero, come è possibile trasformare la produzione di questa azienda tendendo conto dei parametri di recupero/riuso? Lo abbiamo chiesto all’attuale amministratore delegato Maurizio Zordan.
La nostra azienda nasce dal legno per cui ci siamo concentrati nel valutare una soluzione per il riciclo degli scarti legnosi. Nel 2016 tonnellate di trucioli e altri scarti sono stati ritirati e trasformati in pannelli.
Inoltre per ridurre l’impatto ambientale dell’attività aziendale siamo molto attenti alla raccolta differenziata, durante l’anno 2016 abbiamo riciclato il 74% rispetto al totale dei rifiuti. Inoltre facciamo molta attenzione all’acquisto di materiale certificato Fsc e Pefc.
Ma la prima vera azione di sostenibilità è stata la produzione di energia da fonti rinnovabili, iniziata nel 2007 con l’installazione di pannelli fotovoltaici sul tetto dello stabilimento. Nel 2016 l’energia prodotta ha costituito l’8% del fabbisogno totale.
L’obiettivo del 2017 è estendere il criterio di sostenibilità anche all’energia acquistata ovvero certificando che anche la restante parte del fabbisogno provenga da fonti rinnovabili.
La digitalizzazione dei documenti è un obiettivo realizzato ormai da tempo nelle aree uffici, in quanto abbiamo eliminato la stampa di tutti i documenti di commessa al di fuori dei documenti che è necessario conservare per vincoli legali.
Parliamo giusto di efficienza energetica? In che modo state ottemperando all’ottimizzazione di questa importante voce?
Puntiamo molto sulla riduzione dell’impatto ambientale dell’attività aziendale mediante lo sviluppo di tecniche di controllo ed efficientamento energetico.
Proprio ad aprile di quest’anno i due stabilimenti Zordan si sono uniti nello stabilimento di Valdagno e questo ha comportato in prima battuta un risparmio energetico in termini di riscaldamento e di consumo di corrente.
Alla persone che provenivano dalla vallata scledense che lavoravano nell’altra sede è stato messo a disposizione un servizio di autobus per minimizzare da un lato le emissioni di CO2 e dall’altro anche il rischio su strada.
Zordan proprio in questi mesi è al lavoro con la progettazione di un nuovo edificio che sarà realizzato in un terreno adiacente a quello attuale con l’obiettivo di ottimizzare l’organizzazione aziendale e l’efficienza energetica, per questo motivo tutta la fase di ideazione del progetto sta seguendo i criteri di certificazione energetica e di sostenibilità Leed.