Il mercato auto elettriche è a dir poco stagnante, soprattutto in Italia ma le previsioni lasciano immaginare nel prossimo futuro una vera esplosione dei numeri a livello mondiale.
Secondo lo scenario tracciato da Avvenia, azienda italiana che si occupa di efficienza energetica, da poco più di un milione di auto elettriche che circolano oggi (per la precisione 1,3 milioni) si passerà, nel 2040, a 150 milioni di veicoli.
Queste, inoltre, saranno alimentate per il 37% da energie rinnovabili contro una quota del 23% odierna.
Mercato auto elettriche in Italia
Ma alla luce di questo scenario futuristico, quali sono i numeri oggi in Italia? Nel 2016 sono state vendute 1.373 auto elettriche, pari allo 0,1% delle immatricolazioni complessive e di tutte le automobili oggi in circolazione una ogni cinquemila è alimentata prevalentemente a energia elettrica.
Insomma in Italia i numeri fotografano impietosamente un mercato auto elettriche non ancora partito – forse sta facendo il check-in adesso ma imbarco e partenza sono ancora lontani.
Purtuttavia i benefici per l’ambiente sono indiscutibili, grazie alla comprovata efficienza energetica e all’affidabilità del motore elettrico rispetto a quello tradizionale.
I gas serra potrebbero ridursi drasticamente se consideriamo l’intero ciclo di vita della produzione elettrica: da 120 gCO2/km delle migliori auto Euro6 a 40 gCO2/km delle auto elettriche.
Gianni Catalfamo, CEO di One Wedge, ci conferma la convenienza ecologica ed economica delle auto elettriche: “per percorrere 100 km una EV si consumano 16,7 kWh, mentre con una ICE se ne consumano 100/15*9,9=66,7 – la formula utilizza la densità energetica del gasolio (quella della benzina è un po’ inferiore: 9,5) ipotizzando un consumo di 15 km/lt e un prezzo medio di 1,5 euro al litro”.
“In termini energetici si evince quindi che la EV è circa 4 volte più efficiente di una ICE. In termini economici i 100 km percorsi costano circa 11 euro se fatti con la ICE e 3,7 con una EV che viene ricaricata con la spina di casa – questo costo, se si dispone di un impianto FV, si abbassa”.
L’unico aspetto problematico è invece quello del costo dell’elettricità per ricaricare le automobili, che può variare molto di più di quello della benzina o del gasolio, in funzione di come e di dove si effettua la ricarica.
E non è inusuale che i modelli elettrici di costo inferiore ai 30mila euro non includano la batteria che viene poi noleggiata a costi extra, così come la necessaria attrezzatura per la ricarica da colonnina pubblica oppure per il wallbox da installare nel proprio garage.
Secondo l’analisi di Avvenia però l’impatto maggiore dell’auto elettrica sarà sulle materie prime: la domanda di petrolio rallenterà nei prossimi anni e anche materie prime come il palladio e il platino – elementi oggi utilizzati nei catalizzatori delle auto per favorire il relativo filtro dei gas di scarico – perderanno di importanza.
Quello che è stato considerato oro nero perderà il trono a vantaggio del litio, che si sta già guadagnando il soprannome di petrolio bianco.
Le materie prime, fattore chiave del mercato auto elettriche
Le materie prime di fondamentale importanza per il futuro delle auto elettriche saranno quindi il cobalto e il litio – elementi che sono già presenti in tutti i nostri dispositivi elettronici, dai telefoni cellulari ai computer – che diventeranno essenziali per il futuro dell’auto elettrica.
Il cobalto, in particolare, è indispensabile per riuscire a estendere la durata delle batterie al litio da cui dipende l’autonomia delle auto. Gli esperti di Avvenia stimano che l’80% delle auto elettriche userà il cobalto per estendere la loro autonomia.
Ma la fornitura del minerale affronta i rischi politici del principale fornitore mondiale, la Repubblica Democratica del Congo, e la speculazione degli investitori che si aspettano che il prezzo possa salire alla fonte.
Come elemento di paragone dobbiamo considerare che se, per produrre una batteria del cellulare c’è bisogno di 5 grammi di litio, per una autovettura ce ne vorranno anche più di 60.
Così per ogni punto percentuale di quota di mercato che la vettura elettrica riuscirà a strappare a quella tradizionale, la domanda di litio salirà di 70mila tonnellate al giorno.
Auto elettrica, driver fondamentale per la decarbonizzazione
Il mercato auto elettriche farà il suo corso, sulla base della legge della domanda e dell’offerta ma, vista la situazione ambientale e climatica – è partita in questi giorni la Cop23 che dovrà intervenire per varare provvedimenti concreti raggiungere gli obiettivi del patto di Parigi – la politica deve fare la sua parte e alzare la voce verso la decarbonizzazione del nostro Pianeta.
Nel mondo ma anche – e soprattutto, vista la distanza nei numeri di penetrazione dell’auto elettrica – in Italia.
“Solo grazie a una maggior penetrazione elettrica nei principali settori di consumo, in particolare nei trasporti e nel residenziale, sarà possibile per l’Italia raggiungere il target europeo di riduzione delle emissioni di CO2 fra l’80 e il 95% al 2050” ha evidenziato Agostino Re Rebaudengo, vice presidente di Elettricità Futura, intervenendo a Ecomondo.
L’associazione ha delineato da qui al 2030 quattro obiettivi:
- far crescere la quota dell’energia elettrica sui consumi finali dall’attuale 21% al 25%
- fissare al 48% (rispetto all’attuale 43) la riduzione delle emissioni di CO2
- ridurre i consumi energetici dell’ordine del 40%, a fronte del 30% indicato dall’UE
- aumentare il contributo della fonti rinnovabili, portandolo al 50% del consumo finale lordo di energia
“Per raggiungere gli obbiettivi di decarbonizzazione” ha proseguito Re Rebaudengo “è necessario mettere in campo misure per favorire in modo organico uno sviluppo delle rinnovabili da qui al 2030”.