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Vivere a Spreco Zero, il premio della città di Bologna premia Milano

vivere a spreco zero

Il premio Vivere a spreco zero ha voluto anche quest’anno promuovere e condividere le buone pratiche di prevenzione degli sprechi alimentari adottate sul territorio italiano da aziende ed enti pubblici e privati, dando visibilità e valorizzando gli esempi più interessanti e virtuosi per favorirne diffusione e replica in tutta Italia.

Anche per il 2017 le categorie del premio Vivere a spreco zero, giunto alla sua quinta edizione, sono state Imprese, Amministrazioni Pubbliche e Scuole.

A un anno dall’entrata in vigore della legge per la limitazione degli sprechi, l’uso consapevole delle risorse e la sostenibilità ambientale (legge Gadda) lo spreco alimentare in Italia ha raggiunto lo spaventoso valore annuale di 15,5 miliardi di euro, lo 0,94% del Pil: lo dicono i test eseguiti dal Ministero dell’Ambiente in collaborazione con l’Università di Bologna.

Ma c’è ancora tanto da fare, soprattutto in casa propria, perché lo spreco domestico di cibo rappresenta i 4/5 dello spreco totale.

I vincitori del premio Vivere a spreco zero

Il premio Vivere a spreco zero è stato assegnato, per la categoria Amministrazioni Pubbliche, al Comune di Milano per la portata internazionale dei progetti avviati negli ultimi anni, culminati attraverso Expo 2015 con l’attivazione del Milan Urban Food Policy Pact, il network internazionale di 160 città impegnate per lo sviluppo di sistemi alimentari sostenibili.

Hanno conteso il premio a Milano i Comuni di Modena e Cremona.

Nella categoria Imprese è stata invece premiata Dalma Mangimi, per l’innovazione di processo che ha portato alla riduzione dello spreco, convertendo in materia prima i prodotti che sarebbero diventati rifiuto. Menzione speciale per la tecnologia Gio’ Style di conservazione, cottura e riutilizzo del cibo.

Nella categoria Scuole sono stati quindi premiati gli studenti della Fondazione Casa del Giovane Don Mario Bottoglia di Castiglione delle Stiviere (Mantova), del circuito Scuola Centrale Formazione, per il progetto Cucino con ciò che ho.

Nella categoria Testimonial ha vinto il cartoonist Francesco Tullio Altan.

Cosa si spreca di più nel periodo natalizio?

Denaro e cibo, innanzitutto, secondo gli intervistati dell’Osservatorio Waste Watcher, spiega Andrea Segrè, fondatore del movimento Spreco Zero. Lo spreco domestico ci costa ogni giorno all’incirca 1 euro, pari a 145 kg di cibo gettato ogni anno, per 6,9 euro di valore la settimana e 360 euro circa ogni anno.

Su questi comportamenti virtuosi, ancora tutti da costruire, si gioca il futuro della Terra e per questo è necessario sensibilizzare soprattutto i giovani, dai bambini delle scuole elementari fino ai millennials.

I nostri comportamenti fanno la differenza in tema di ambiente” ha dichiarato Barbara Degani, Sottosegretario al Ministero dell’Ambiente “I dati Waste Watcher dimostrano che c’è un’attenzione crescente da parte dei cittadini in occasione del Natale: 4 su 10, il 41% degli intervistati, si preoccupa infatti del rischio di gettare il cibo“.

Secondo Waste Watcher in Emilia Romagna la percezione di sprecare in casa a Natale è lievemente inferiore alla media nazionale, indice di sensibilizzazione più forte intorno al cibo e al suo valore. Cresce anche l’attenzione al proprio tempo: 1 italiano su 20 ritiene di sprecarlo, a Natale, era 1 su 100 lo scorso anno.

E Natale rappresenta per gli italiani un periodo di abbondanza e ricchezza più per i cittadini dell’Emilia Romagna (48% degli intervistati) che per gli italiani (45%). In Emilia Romagna il Natale genera più piacere (30% contro 28% degli intervistati in Italia), si fanno più regali (23% contro 19% del resto d’Italia) e si dà più attenzione al cibo (21% contro 18%).

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