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Fondi Horizon 2020: l’Italia è molto attiva nella raccolta finanziamenti europei

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Ci si lamenta spesso dell’incapacità italiana di sfruttare le risorse che l’Europa mette a disposizione, ma nel caso dell’efficienza e delle energie pulite non è così perché il nostro Paese è molto attivo per quanto riguarda i fondi Horizon 2020.

Lo ha sottolineato il centro studi di Avvenia, società del gruppo terna che si occupa di efficienza energetica, che ha sottolineato il dinamismo dell’Italia nella partecipazione al più importante programma europeo per la promozione della ricerca e dell’innovazione, Horizon 2020.

Lo studio è stato elaborato in concomitanza con l’apertura della nuova call di concessione di fondi Horizon 2020, attraverso cui l’Europa mette a disposizione 72 milioni di euro per 9 interventi in ambito energetico.

Fondi Horizon 2020: la situazione italiana

Lo studio del database messo a disposizione dalla Commissione Europea fa riflettere sull’elevato grado di competenza e di sensibilità che il nostro Paese ha raggiunto in tema di innovazione e sviluppo sostenibile.

Dall’avvio del programma Horizon nel 2014, l’Italia risulta al terzo posto per richieste di contributo con oltre 24,6 miliardi di euro. A guidare la classifica troviamo il Regno Unito con 32,6 miliardi e la Germania con 29,9 miliardi.

Inoltre, l’Italia è seconda per il volume di contributi richiesti pari a 1,78 miliardi di euro, con la Germania che primeggia con 2 miliardi di euro di finanziamenti richiesti e, al terzo posto, c’è la Spagna che ci segue con un ammontare di 1,75 miliardi di euro, davanti al Regno Unito che risulta quarto con 1,5 miliardi di euro.

In linea con quanto accade in Germania e Spagna, anche in Italia sono i soggetti privati a mostrare più dinamismo rispetto a quelli pubblici nel richiedere un maggior volume di finanziamenti europei.

La nuova call per i fondi Horizon 2020

Il 15 maggio scorso è stata quindi lanciata la nuova call di Horizon 2020 aperta, con cui l’Europa mette a disposizione 72 milioni di euro che potranno essere conquistati dalle imprese in partnership con il mondo accademico e con i centri di ricerca.

Il bando vuole realizzare l’obiettivo dell’accordo di Parigi sull’energia pulita per tutti i cittadini europei, nello specifico attraverso progetti per un futuro a basse emissioni di carbonio e resiliente al clima. Sono molti gli ambiti di intervento previsti: economia circolare, transizione energetica, abbattimento delle emissioni.

A fronte di questi dati” conclude Avveniapensiamo che il tessuto produttivo italiano abbia ben compreso la centralità del tema energetico come chiave delle sostenibilità e dell’innovazione, ricordando come l’Europa resti una delle fonti di finanziamento privilegiate e che, con i molti bandi ancora previsti in ambito Horizon 2020, le sfide da cogliere siano tantissime e in grado di portare profondi benefici a cittadini, imprese e settore della ricerca“.

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