L’acquaponica sale sul tetto per irrigare un orto e una serra di 4mila metri quadri e per allevare pesci d’acqua dolce. Succede in Belgio su un edificio con sottostanti 50 negozi. Una vera e propria attività di agricoltura periurbana che permette di produrre derrate in maniera sostenibile.
Poca terra e poca acqua, tra l’altro recuperata anche da quella piovana. Insomma, è questa la strada per la produzione agricola del futuro con nutrienti per le piante direttamente prodotti dall’allevamento del pesce (insito nel concetto di acquaponica e di idroponico). Azoto e fosforo a centimetri zero.
Qui infatti si fa crescere l’orto ma si allevano anche le spigole che possono sguazzare nell’acqua recuperata: sempre che la pioggia non si faccia attendere in questa fattoria sul tetto se ne può raccogliere fino a 100 metri cubi.
Di fatto per fare tutto ciò, alla base c’è anche tanta tecnologia edile. A partire dalla impermeabilizzazione delle superfici e delle coperture. A questo ci ha pensato Derbigum, presente anche in Italia con una filiale a Castel Guelfo di Bologna.
Pomodori, erbe aromatiche sono le colture prescelte. E a quanto pare gli agronomi contano su un raccolto che può arrivare fino a 16 tonnellate l’anno per quanto riguarda i tondi pomodori e 2.500 vasetti di erbe aromatiche.
Per quanto riguarda l’allevamento di pesci Mathias De Vos, Technical project manager di Bigh (la società specializzata nello sviluppo di aziende agricole urbane con acquaponica integrata) afferma che il business plan prevede fino a 35 tonnellate anno.
Dettagli tecnici: ecco la scheda tecnica dell’installazione dell’acquaponica
Sul tetto esistente è stato installato un nuovo livello di Derbicoat HP e una nuova copertura finale in Derbigum GC 4 mm. Su questi è stato realizzato un nuovo strato di cemento per la costruzione della serra, possibilità concessa solo grazie a queste speciali membrane, specificamente progettate per questo scopo, offrendo maggiore resistenza rispetto quelle convenzionali.
Infine, le parti del tetto ancora visibili sono state rivestite con la membrana impermeabilizzante vegetale Derbipure che risponde ai parametri dell’economia circolare: è infatti realizzata con una mescola a base di oli vegetali residui dell’industria alimentare e di resine di pino provenienti dall’industria cartaria.
Acquaponica: che cos’è?
Per acquaponica si intende, semplicisticamente, l’unione tra l’acquacoltura e la coltivazione idroponica – pratica che consiste nella coltivazione delle piante in assenza di terreno, con l’uso di acqua arricchita con le sostanze nutritive necessarie al loro sviluppo.
Nell’acquaponica le sostanze nutrienti necessarie alla crescita delle piante sono i prodotti di scarto provenienti dall’allevamento dei pesci. Così azoto e fosforo, prodotti dalle escrezioni dei pesci e dalla decomposizione del mangime, vengono assorbiti dalle radici delle piante in coltura.
Ma, contrariamente a quanto si pensa, l’acquaponica non è una tecnica nuova, perché viene utilizzata già dagli anni ’70, anche se solo negli ultimi anni la tecnica di coltivazione è tornata alla ribalta, grazie alle recenti ricerche scientifiche e a una maggiore attenzione verso la sostenibilità.