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Salvare le foreste grazie alla blockchain con il progetto Argo

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sostenibilità e green planner news
Foto di anncapictures da Pixabay

Il progetto Argo mette insieme la tecnologia blockchain e gli investimenti per salvare le foreste: l’iniziativa parte dalla startup italiana Legalizer, che promuove il primo progetto crypto per impedire la deforestazione e favorire il ripristino della biodiversità mediante un’antropizzazione dolce e controllata.

Ogni anno nel mondo vengono abbattuti 15 miliardi di alberi. Lo raccontano recenti studi ufficiali che hanno fornito un’inquietante scadenza di 12 anni perché si faccia qualcosa, prima che sia troppo tardi.

Purtroppo le logiche di gestione dei terreni sono generalmente quasi esclusivamente legate alla resa economica, compromettendo in modo sempre più irreversibile la nostra sopravvivenza sul Pianeta. Da questo dato parte la riflessione e la visione del Progetto Argo che non è soltanto una proposta ecologica.

Anzi, l’idea innovativa parte dalla protezione dell’ambiente ma si propone di portare avanti una rivoluzione antropologica che sia in grado di ridisegnare con naturalezza il rapporto dell’uomo con l’habitat.

Il principio base abbracciato è restituire la libertà agli alberi, normalmente dipendenti e schiavi del proprietario legale del terreno. Con il progetto Argo si vuole quindi dare dignità legale alla Natura, acquistando collettivamente terreni e donandogli una libertà solida. In tutto il mondo sono già attive iniziative simili promosse da esperti legali che hanno conferito alla natura personalità giuridica e hanno già raggiunto importanti obiettivi.

In cosa consiste il progetto Argo

La liberazione parte dall’acquisto di vaste aree di terreno minacciate e con una conseguente rivalorizzazione ecologica e sociale delle terre liberate; per finanziare il progetto è stata progettata la prima ICO eco-friendly: GAIAN E.C.O. (Ethernal Coin Offering).

Il currency token GAIAN sarà dunque la prima criptomoneta al mondo ad avere una quotazione collegata a un controvalore in terra, costituito dal un cluster di 100 mq georeferenziato.

Le Argolands, le terre libere, sperimenteranno un’antropizzazione dolce e rarefatta e nuovi modelli ispirati alla permacultura, finalizzati alla biodiversità, alla piena sostenibilità e alla completa guarigione del rapporto uomo/natura.

A vigilare su tutto sarà Argo.Base, ente di tutela ad amministrazione trasparente blockchain-based, istituito per custodire le Argolands nella forma super-partes di un Trust no-profit di diritto anglosassone.

Il progetto Argo ha appena avviato una campagna di crowdfunding su Indiegogo, con la possibilità di prenotare il proprio Gaian.

Complesso? Forse in apparenza… ma i dubbi e le incertezze fanno parte dei cambiamenti, come racconta il CEO di Legalizer Eros Poeta: “quando guardo mio figlio vedo i suoi dubbi; sono i dubbi di un’intera generazione cui abbiamo fornito solo sogni distopici. Ma a un futuro alla Black Mirror noi argonauti preferiamo quello di più ampi spazi, profumi, silenzi e sentimenti liberi. Ci piace chiamarla Eutopia“.

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