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Open Scope Raee: i primi risultati sono incoraggianti

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Sono incoraggianti i primi risultati dell’Open Scope Raee: il Consorzio ERP Italia ha annunciato di aver registrato una crescita del 40% sul materiale immesso.

I dati diffusi dal Consorzio ERP Italia, uno tra i principali Sistemi Collettivi senza scopo di lucro che si fanno carico sull’intero territorio nazionale della gestione a norma di Raee (Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche) e RPA (Rifiuti di Pile e Accumulatori), mostrano che il numero di tonnellate di AEE immesse sul mercato dai propri produttori in seguito all’estensione dell’ambito di applicazione della Direttiva Europea – la cosiddetta Open Scope Raee, che ha portato a un riassetto del sistema nazionale di raccolta e riciclo dei Raee – a settembre 2018 è cresciuto del 40%, pari a un aumento di 19.694 tonnellate di AEE.

In particolare nei raggruppamenti R3 (Tv e monitor) e R4 (piccoli elettrodomestici), dove il Consorzio ERP Italia realizza i migliori aumenti in termini di quote di mercato.

Oltre ai produttori che da molti anni ne fanno già parte, più di 150 nuove aziende hanno deciso di aderire al Consorzio ERP Italia per assolvere agli obblighi sanciti dalla normativa e per la corretta gestione del fine vita delle apparecchiature immesse sul mercato.

Open Scope Raee: di cosa si tratta

Il Decreto Legislativo 49/2014 ha introdotto, dal 15 agosto 2018, un ambito di applicazione più esteso (Open Scope Raee), che amplia significativamente le categorie di prodotti elettrici ed elettronici soggetti alla normativa europea sui rifiuti elettronici.

Cavi, componenti, macchinari, pompe, smart meter, caldaie e sistemi di automazione sono solo alcuni dei prodotti che rientrano nel nuovo ambito di applicazione.

La legge, quindi, ha imposto a questi nuovi produttori, prima non coinvolti dalla normativa sulla gestione dei Raee, di iscriversi al Registro Nazionale dei Produttori di AEE e di contribuire al finanziamento della gestione dei rifiuti elettronici secondo le modalità previste.

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