Agazzano, un piccolo borgo immerso tra le colline di Piacenza: è qui che si trova la prima casa passiva sui colli piacentini, un casale ecosostenibile di 800 metri quadri, unica nel suo genere perché sfrutta al meglio l’energia solare, eolica e termica.
Il casale è stato completamente ristrutturato secondo uno stile moderno, mantenendo il gusto di una casa di campagna, caratterizzato da ampi e luminosi spazi interni e vetrate che regalano una vista incantevole sulle colline.
Per l’ammodernamento di questa casa passiva sui colli piacentini sono stati utilizzati materiali di prima qualità con impianti e tecniche di costruzione come la geotermia e la fitodepurazione, che consente di raggiungere la quasi completa autonomia energetica.
La terrazza al centro rappresenta il punto su cui ruota l’intera abitazione. Tensione e flusso dell’energia si mantengono dall’ingresso fino all’ultimo piano con tre camere da letto. La parte preesistente è stata rivestita con una facciata tradizionale in pietra, mentre quella nuova risulta in contrasto attraverso l’utilizzo di un’intonacatura.
I numeri energetici della casa passiva sui colli piacentini
L’indice di prestazione energetica (Epi), secondo i calcoli progettuali, è pari a soli 3 kWh/m2anno. Dato che ha permesso l’applicazione delle detrazioni fiscali del 55% per il risanamento energetico. Per ottenere questi consumi ridotti è stato utilizzato un isolamento molto elevato, di 30 cm sulle pareti, 25 cm sul pavimento e 40 cm sulla copertura, e un triplo vetro sulle finestre con pellicola basso emissiva.
Un altro accorgimento, con una particolare attenzione all’ambiente, è il tetto verde, che permette di ridurre l’impermeabilità del suolo creando allo stesso tempo un piacevole microclima.
Per sopperire alla necessità di riscaldamento esistente – per quanto piccola – viene utilizzata una pompa di calore che sfrutta la geotermia del posto con sonde orizzontali per riscaldare e come sistema di distribuzione dei pannelli radianti a pavimento.
I pannelli solari termici presenti in copertura garantiscono infine una quota del riscaldamento dell’acqua calda sanitaria di 1.000 litri e in inverno possono aiutare al riscaldamento dell’abitazione. Con l’installazione di pannelli fotovoltaici di 20 kw per la produzione di energia elettrica la casa, compresa l’azienda agricola, può raggiungere la quasi completa autonomia energetica.
La prima casa passiva sui colli piacentini è circondata da 10 ettari di terreno che ospitano una scuderia composta da 7 box oltre a paddock di sabbia, campi per pascoli, bosco, frutteto con 300 alberi, vigneto di circa 1.800 mq e una biopiscina che si inserisce armoniosamente nell’ambiente circostante.
Casa passiva: cosa si intende con questa definizione
Con il termine passiva si intende un’abitazione che non necessita di impianti ausiliari per il riscaldamento e il raffreddamento; una soluzione che permette di mantenere temperature confortevoli durante tutte le stagioni, con il minimo apporto energetico.
La definizione di casa passiva deriva dalla parola Passivhaus, termine di lingua tedesca, o passive house in lingua inglese. Come nel caso della casa passiva sui colli piacentini, si definisce così un’abitazione in grado di assicurare il fabbisogno termico senza o con una minima fonte energetica supplementare di riscaldamento interna all’edificio.
La casa passiva viene pertanto realizzata senza alcun impianto di riscaldamento tradizionale, come caldaie e termosifoni o sistemi analoghi. Inoltre una casa viene definita passiva quando la somma degli apporti passivi di calore dell’irraggiamento solare trasmessi dalle finestre e il calore generato internamente all’edificio dalla vita quotidiana o attraverso l’utilizzo di elettrodomestici sono quasi sufficienti a compensare le perdite dell’involucro edilizio durante la stagione fredda.
Le case passive possono essere costruite in qualsiasi materiale edile: legno strutturale, mattone o cemento armato. Ma l’importante è che nella casa passiva vengono installati sistemi non convenzionali per l’apporto del calore richiesto – pannelli solari o pompa di calore per riscaldare l’aria dell’impianto di ventilazione controllata a recupero energetico.
La certificazione Passivhaus e i costi di una casa passiva
Una passivehaus è tale soltanto se dispone della relativa certificazione, riconosciuta dall’istituto tedesco Passive House Institute di Darmstadt. Per ottenere il bollino di qualità è necessario che la casa passiva rispetti precise caratteristiche:
- consumo di energia primaria annua inferiore a 120 kWh/mq (un’abitazione di classe energetica A consuma meno di 30 kw/mq anno, quella di classe energetica G consuma oltre 160 kw/mq anno)
- riscaldamento inferiore a 15 kWh/mq annui
- basso surriscaldamento estivo
Ma quanto costa costruire una casa passiva? Per Francesco Nesi, direttore di Zephir, la società che rappresenta il PassivHaus Institut in Italia “le case passive costano circa il 6/7% in più rispetto alla media di abitazioni di standard energetici inferiori ma, grazie all’ammortamento energetico dovuto alla tecnologia impiegata, è possibile recuperare la percentuale in esubero nel giro di 9-10 anni“.
La casa passiva sui colli piacentini, un’abitazione di lusso
La soluzione descritta, interessante come esempio di casa autosufficiente energeticamente, è naturalmente una soluzione abitativa di lusso. Un sogno che piacerebbe a molti ma che, purtroppo, è alla portata di pochi.
A proporre in vendita la proprietà di Agazzano è l’azienda specializzata Italy Sotheby’s International Realty che gestisce direttamente le trattative per il casale ecosostenibile, primo esempio di casa passiva dell’Emilia Romagna.