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Inesse, lo yacht mette le ali e si fa ecologico

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L’intenzione è quella di fare volare sull’acqua uno yacht da 15 metri. Veloce e a basso impatto ambientale.

È questo l’obiettivo di Inesse Corporation, startup di diritto inglese nata a gennaio 2016 a Londra e filiale italiana a Imola, che ha inaugurato una nuova classe di produzione e vendita di imbarcazioni di lusso: le IcaRoBoat, rifacendosi proprio al concetto di barche che potrebbero volare come Icaro.

Per saperne di più sulla Superfoils 15 (SF15), il motoscafo di lusso di oltre 15 metri, che implementa delle vere e proprie ali chiamate foils abbiamo raggiunto Marco Sgalaberni, Ceo di Inesse che non sì è però fatto sfuggire il segreto del brevetto.

Superfoils 15” spiega “è frutto di un lavoro di progettazione e poi di realizzazione che parte da una serie di brevetti. I segreti attengono alla trattazione specifica di questi brevetti, quello che è certo e divulgabile è il carattere di innovazione dirompente di un’imbarcazione costruita secondo un concetto totalmente nuovo“.

Insomma, Sgalaberni vuole andare a risvegliare un settore che dice essere “assopito da anni” e a quanto pare le tematiche che tocca sono molto smart.

Le metodologie e le simulazioni utilizzate in fase progettuale” afferma, ancora “sono le stesse applicate in ambito moto racing e competizioni nautiche. Siamo nati con la voglia di stupire e creare un prodotto che non esiste! Un nuovo concetto di navigazione con prestazioni assolute abbinate a un comfort ineguagliabile.

Il tutto guidato dall’obiettivo di garantire un utilizzo di questo mezzo assolutamente in sicurezza, fattore imprescindibile per chi compra ma anche per chi vende. Proprio per questo, assieme al Superfoils 15, Inesse introduce nuovi accessori di sicurezza elettronica attiva brevettati, che attualmente non esistono nel mercato nautico“.

Ma, qual sarebbe il vantaggio ambientale di questa invenzione? “Oltre ai materiali scelti” ci spiega il nostro interlocutore “questa imbarcazione è green anche nella gestione della propulsione, che consente riduzione dei consumi fino al 40% e conseguente aumento dell’autonomia. In futuro questa tecnologia, si sposerà perfettamente alla propulsione elettrica“.

Sul tema pare che in Inesse stiano lavorando alacremente.

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