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Emissioni zero nel 2050: nuovi modelli sociali, economia circolare e innovazione

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emissioni zero nel 2050

Immaginatevi un’Europa a emissioni zero nel 2050, dove diminuirà il nostro impatto ambientale e il risparmio energetico aumenterà in modo esponenziale grazie all’utilizzo quasi completo delle energie rinnovabili e a una minore importazione di energia dall’esterno – energia perlopiù di origine fossile.

Sono essenzialmente due gli strumenti per avvicinarsi all’obiettivo Emissioni Zero nel 2050: efficienza energetica e nuovi modelli sociali ed economici (economia circolare, sharing e green economy): è la conclusione a cui è giunta Avvenia dopo aver analizzato i principali dati del report NET-Zero by 2050, ricerca condotta dalla European Climate Foundation (EFC) che si pone l’obiettivo di indicare una strada per arrivare all’abbattimento delle emissioni inquinanti entro il 2050.

In attesa di conoscere gli esiti della 24esima Conferenza per il Clima, in corso in questi giorni a Katowice (Polonia), è evidente che, al di là delle soluzioni adottate, l’abbattimento del 65% delle emissioni di gas serra entro dieci anni è un obiettivo ineludibile per contrastare il cambiamento climatico.

La mobilitazione delle istituzioni mondiali a favore della sostenibilità ambientale non è mai stata così intensa, rimarcando, da più parti, la necessità di limitare l’emissione di gas serra se si vuole contenere l’innalzamento della temperatura globale entro 1,5°C.

I target da raggiungere” spiega Avveniavengono ridefiniti e incrementati nello studio della Fondazione europea per il clima. Innanzitutto, occorre mettere in atto una molteplicità di azioni che coinvolgano i cittadini e gli stakeholder in campo economico. Nel caso del comparto industriale, la spinta all’economia circolare sarà fondamentale, così come l’innovazione su materiali e prodotti da usare in alternativa, laddove possibile, a quelli maggiormente impattanti. Lo studio NET-Zero per esempio evidenzia la possibilità di sostituire l’acciaio alla fibra di carbonio del settore automobilistico, in una quota dell’8%“.

Fondamentale per una società a emissioni zero, poi, sarà anche il contributo delle energie rinnovabili: eolico e solare dovranno raggiungere una produzione del 50% entro il 2030, mentre le fluttuazioni giornaliere e stagionali possono essere compensate da un mix di altre soluzioni, in cui rientra anche lo stoccaggio, a zero emissioni.

Questa transizione energetica” conclude Avveniaimplica l’utilizzo di tutte le migliori pratiche già applicate in tutta Europa, e l’estensione su scala molto più ampia, nonché l’incremento degli investimenti e l’attuazione di politiche per garantire l’adozione diffusa di più soluzioni di trasformazione, nel modello tecnico e di business, sociale e di governance. Il futuro, in sostanza, è già alla portata di tutti“.

Emissioni Zero nel 2050, l’obiettivo dell’Europa

È possibile ridurre le nostre emissioni nocive in atmosfera arrivando, entro il 2050, alle emissioni zero? Fattibile o meno, difficile o facile è una strada obbligata che porterebbe a risparmiare nell’eurozona il 70% delle importazioni energetiche.

Lo sforzo dovrà essere notevole – a oggi i risultati delle normative messe in atto sono stati infatti abbastanza modesti (in Italia la diminuzione delle emissioni si è rivelata transitoria e legata sostanzialmente alla crisi economica trascorsa) – e per il commissario europeo per l’azione per il clima, Miguel Arias Cañete, “non si parla di una proposta legislativa, ma di una visione strategica che detti la linea alle policy adottate su scala nazionale e comunitaria in materia ambientale. Senza azioni ulteriori, raggiungeremo solo un taglio del 60% sulle emissioni. Questo, chiaramente, non basta alla Ue per contribuire agli obiettivi climatici dell’accordo di Parigi“.

Insomma di strada da fare ce n’è tanta ma in gioco c’è la sopravvivenza stessa dell’uomo sul pianeta visto che, a causa dei cambiamenti climatici – le occasioni di pericolo aumenteranno sempre di più.

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