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Inquinamento plastica: uccide l’ambiente e minaccia la salute umana

pubblicato il: - ultima modifica: 25 Maggio 2020
inquinamento plastica - Plastics for Change
immagine Greenpeace

L’inquinamento plastica minaccia la salute umana: la forte denuncia arriva dal Ciel, il Center for International Environmental Law, l’associazione che dal 1989 utilizza la forza della Legge per proteggere l’ambiente, per promuovere i diritti umani e per assicurare una società più sostenibile.

Il rapporto del Ciel e diffuso da Greenpeace evidenzia l’urgenza di adottare il principio di precauzione per proteggere l’umanità dall’inquinamento plastica perché, dopo aver valutato tutte le fasi del ciclo produttivo e di vita di questo materiale, sono stati rilevati evidenti rischi per la salute umana.

Inquinamento plastica, cosa dice il rapporto

In dettaglio, nel rapporto redatto dal Ciel, vengono evidenziate le seguenti criticità:

  1. le materie plastiche presentano differenti rischi per la salute umana in ogni fase del loro ciclo di vita: dalle sostanze chimiche pericolose rilasciate durante l’estrazione del petrolio e la produzione delle materie prime, all’esposizione agli additivi chimici rilasciati durante l’utilizzo delle materie plastiche, per terminare con l’inquinamento dell’ambiente e del cibo che può derivare dal rilascio di plastica nell’ambiente
  2. le microplastiche, come frammenti e fibre, a causa delle loro piccole dimensioni possono entrare nel corpo umano attraverso il contatto, l’ingestione o l’inalazione, penetrare nei tessuti e nelle cellule generando impatti sull’uomo, anche a causa del rilascio di sostanze chimiche pericolose
  3. incertezze e lacune conoscitive non consentono di avere un quadro dettagliato circa gli impatti sulla salute umana e impediscono a consumatori, comunità e istituzioni di prendere decisioni consapevoli su questo materiale

Una situazione decisamente critica che merita, quanto meno, serie e approfondite riflessioni; per questo Giuseppe Ungherese, responsabile campagna Inquinamento di Greenpeace Italia, a commento di questi dati ha dichiarato che “i rischi per la salute derivanti dall’inquinamento da plastica sono stati ignorati per troppo tempo, un atteggiamento che va contro le regole basilari della prevenzione che dovrebbero guidare le scelte istituzionali e delle multinazionali e venire prima dei profitti.

Imprese e istituzioni hanno scelto invece di mantenere lo status quo. Non sono solo gli oceani e gli animali marini a soffrire le conseguenze della dipendenza dalla plastica della nostra società, siamo tutti noi a subirne gli effetti. Nonostante ci sia ancora molto da chiarire su tutti i possibili impatti generati dalla plastica sulla salute umana, i rischi sono evidenti. Le conoscenze attuali impongono di applicare concretamente il principio di precauzione e iniziare a eliminare definitivamente la plastica, a partire dall’usa e getta“.

Pertanto, è la conclusione di Ungherese, il ricorso alla plastica, oltre a devastare il Pianeta, continua a mantenerci dipendenti dai combustibili fossili, contribuendo ai cambiamenti climatici.

Non ci sono quindi motivi per continuare a mettere a rischio la salute umana in nome della presunta convenienza economica della plastica.

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