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Isole e arcipelaghi: mete turistiche belle se sicure e sostenibili

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eolie - salina - greenings the islands

Isole, arcipelaghi: bellissime mete turistiche, ma quanto sono sostenibili e sicure rispetto ai nuovi parametri dettati anche dai cambiamenti climatici? Le amministrazioni, quelle più attente, si stanno muovendo per rendere i territori più sicuri e a impatto zero sia per gli abitati, sia per i turisti.

Questi ultimi, infatti, iniziano a valutare le mete anche in termini di sicurezza climatica.

Anche per questo il progetto Clean Energy for EU Islands della Commissione Europea (che in Italia ha Enea come referente del progetto) ha avviato una sperimentazione su 26 isole europee.

Salina, nell’arcipelago delle Eolie in Sicilia, in primis è stata selezionata come isola pilota per la transizione verso l’energia pulita e sicura. È dal 2013 che l’isola sta lavorando sul tema della sostenibilità, ovvero da quando i tre comuni isolani hanno elaborato i bilanci di energia ed emissioni di CO2 e i piani d’azione per l’energia sostenibile (PAES).

Assieme a Salina altre cinque isole: Cres-Lošinj (Croazia), Isole Aran (Irlanda), Sifnos (Grecia), Culatra (Portogallo) e La Palma (Canarie, Spagna). Altre 20 isole europee, fra cui le italiane Favignana e Pantelleria, avvieranno le attività entro l’estate 2020.

E poi c’è Creta che sta già lavorando attivamente con una road map precisa per diventare isola a zero emissioni entro il 2030: energie rinnovabili, auto elettriche, ottimizzazione delle risorse idriche e gestione ottimale per il recupero e riciclo dei rifiuti.

Il percorso è accompagnato dalla consulenza di Greening the Islands. “Nei prossimi mesi” spiega Gianni Chianetta, direttore scientifico di Greening the Islands “esploreremo in dettaglio le azioni chiave che renderanno Creta una tra le principali destinazioni del turismo sostenibile a livello globale“.

La road map delineata da Greening the Islands è simbolo di uno sviluppo sostenibile che vede la collaborazione tra amministrazione locale e aziende che potranno collaborare nella trasformazione dell’isola.

Le opportunità sono molte e le delinea Greening the Islands: nel settore energetico per esempio Creta lavorerà sull’attuazione di sistemi di stoccaggio per sostenere l’aumento delle energie rinnovabili.

Al momento, l’isola greca ha un sistema energetico isolato e tutto il suo consumo è prodotto localmente: ci sono tre centrali termoelettriche, gasolio combustibile e diesel, e impianti di energia rinnovabile che coprono una quota annuale del 20-24% (vicino al limite tecnico e operativo superiore per un sistema elettrico non interconnesso).

Creta ha una capacità totale di 299 MW di sistemi di energia rinnovabile, che comprende 200 MW di parchi eolici, 98 MW di impianti fotovoltaici, 0,3 MW di energia idroelettrica e 0,5 MW di biogas.

La restante capacità disponibile per lo sviluppo di rinnovabili è di 16 MW, che verrà utilizzata per impianti fotovoltaici su tetti e per lo scambio sul posto.

Per la gestione dell’acqua, Greening the Islands porterà avanti studi sulle le perdite nella rete idrica, le soluzioni per l’efficienza del sistema e le fluttuazioni stagionali della domanda dovute al turismo.

Successivamente, verrà sviluppata una strategia per prevenire le situazioni di scarsità d’acqua in caso di siccità, tra le soluzioni previste ci sono gli impianti innovativi di dissalazione.

Sulla mobilità, verrà esaminata la possibilità di alimentare i porti e le navi elettricamente grazie alle infrastrutture di ricarica. Processo che sarà stimolato dallo sviluppo di politiche volto a promuovere l’uso di imbarcazioni elettriche.

Uso di auto elettriche, restrizioni sui veicoli inquinanti nelle aree urbane e incentivi per le aziende private a sostenere l’adozione di veicoli elettrici.

È al vaglio la possibilità di mettere a disposizione dei cittadini un’applicazione web per supportare l’uso di veicoli elettrici da parte di locali e turisti. Creta sta esaminando anche la possibilità di sviluppare un progetto pilota V2G (Vehicle to Grid) oltre a realizzare percorsi ciclopedonali per incentivare l’uso della bicicletta.

Per quanto riguarda i rifiuti, l’osservatorio Gti proporrà nuovi metodi per aumentare la raccolta differenziata a partire dagli alberghi e i mercati e per poi passare alla raccolta di rifiuti organici domestici.

Verranno valutati gli impianti di biogas per la gestione dei rifiuti organici e il compostaggio domestico così come l’opportunità di trattamento e riutilizzo dei fanghi biologici per l’agricoltura.

Il gruppo di lavoro vedrà inoltre come aumentare la raccolta e il riutilizzo dei materiali di demolizione. Le proposte di campagne di sensibilizzazione per la popolazione di Creta saranno uno dei punti chiave in quanto la cooperazione dei residenti locali è stata identificata come un fattore determinante per ottenere risultati migliori. L’osservatorio valuterà anche le migliori pratiche in Europa per il trattamento e la raccolta differenziata dei rifiuti.

Anche le isole Baleari in Spagna hanno recentemente approvato una legge con obiettivi ambientali per il 2050, compreso rendere l’arcipelago a emissioni zero e il funzionamento del sistema energetico al 100% con energie rinnovabili; nel Pacifico, le Hawaii stanno aprendo la strada con un’ambiziosa transizione all’eolico e al solare con l’obiettivo di raggiungere il 100% di energie rinnovabili entro il 2045; in Asia, il governo filippino ha chiuso per sei mesi la popolare isola di Boracay dichiarandola area critica e iniziando a rimuovere le costruzioni dalle aree fragili o che hanno un impatto significativo sul sistema ecologico.

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