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Ora legale 2019: sabato notte si spostano le lancette

ora legale 2019 - ora solare

Torna il momento di spostare in avanti le lancette dell’orologio: l’ora legale 2019 si attiva nella notte tra sabato 30 e domenica 31 marzo con l’intento di portare risparmi energetici ed economici a privati e imprese.

Sette mesi all’insegna di un orario artificiale – che in alcuni casi crea problemi fisici e disturbi del sonno (ed è per questo che l’Unione Europea, il 26 marzo scorso, si è espressa per lasciare alle singole nazioni la decisione se, dal 2021, adottare o meno questa misura ma per tutto il corso dell’anno – ndr) – che porta – sono i dati a dirlo – a un minor consumo di energia elettrica.

Terna, società che gestisce la rete elettrica nazionale, stima un risparmio energetico di circa 510 milioni di kilowattora, che corrisponde al fabbisogno medio annuo di circa 200mila famiglie.

I risparmi economici dell’ora legale 2019

Se consideriamo che un kilowattora costa in media al cliente domestico tipo circa 20 centesimi di euro al lordo delle imposte (secondo l’ultimo aggiornamento dell’Arera a partire dal 1° aprile 2019), la stima del risparmio economico per il sistema relativo al minor consumo elettrico nel periodo di ora legale 2019 è pari a circa 100 milioni di euro.

Anche per l’ambiente l’ora legale significa benefici per le minori emissioni di anidride carbonica in atmosfera: la stima di Terna parla di circa 250mila tonnellate.

Nel periodo primavera-estate, i mesi che segnano il maggior risparmio energetico stimato da Terna sono aprile e ottobre che complessivamente, con circa 350 milioni di kilowattora, rappresentano i due terzi del risparmio totale.

Spostando in avanti le lancette di un’ora si ritarda l’utilizzo della luce artificiale in un momento in cui le attività lavorative sono ancora in pieno svolgimento.

Nei mesi estivi, da giugno ad agosto, l’effetto ritardo nell’accensione delle lampadine si colloca nelle ore serali, quando le attività lavorative sono per lo più terminate, e fa registrare risultati meno evidenti in termini di risparmio di elettricità.

Dal 2004 al 2018, secondo i dati elaborati da Terna, il minor consumo di elettricità per l’Italia dovuto all’ora legale è stato complessivamente di circa 9 miliardi e 100 milioni di kilowattora (quantitativo equivalente alla richiesta di energia elettrica annua di una regione come la Sardegna) e ha comportato in termini economici un risparmio per i cittadini di circa 1 miliardo e 545 milioni di euro.

L’ora solare verrà ripristinata nella notte tra il 26 e il 27 ottobre 2019.

Cosa succederebbe in Italia senza ora legale?

Dunque, a partire dal 2021, le singole nazioni potrebbero decidere di non adottare più il passaggio all’ora legale; ma quali sarebbero gli effetti di tale scelta sul sistema elettrico italiano? Terna ha effettuato un’accurata analisi in termini di sicurezza e adeguatezza.

Il gestore di rete ha preso in esame sia lo scenario attuale sia lo scenario previsionale, simulando l’effetto dei diversi regimi orari (ovvero ora legale tutto l’anno o ora solare tutto l’anno) che il nostro Paese dovrà scegliere di adottare dal 2021.

Dallo studio emerge che lo scenario ora legale tutto l’anno garantisce il massimo beneficio in termini di risparmi energetici: ai circa 500 milioni di kilowattora che già si risparmiano mediamente con il sistema di ora legale attualmente in atto (ossia per i mesi da aprile a ottobre) si aggiungerebbero, infatti, altri 300 milioni di kilowattora se si estendesse il regime di ora legale anche ai periodi invernali (ossia per i mesi da novembre a marzo), per un beneficio elettrico complessivo annuo di circa 800 milioni di kilowattora, corrispondenti a 400mila tonnellate di Co2 in meno in atmosfera. Il risparmio economico annuo complessivo ammonterebbe invece a 160 milioni di euro.

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