Avis Budget, sì quella del noleggio auto, tallonata forse dai nuovi mille modi di muoversi (car sharing, bike sharing tradizionale ed elettrico) ha deciso che il 2020 sarà l’anno della sostenibilità.
A diversi livelli: ambientale (aumenteranno le auto elettriche e ibride), intermodale (scendi dal treno, sali su un’auto di Avis Budget) e “as a service” (ogni auto a noleggio sarà connessa ovunque e comunque).
La strada, già intrapresa veramente in questi primi mesi del 2019, non la farà da sola, ma attraverso delle partnership. Anche qui in Italia.
Lo dice GianLuca Testa, managing director southern region di Avis Budget Group. Il manager è arrivato a Milano dove presso la sede del Milan (che è cliente) il suo team ha presentato una nuova App: quella che permetterà di fare un primo miglio verso un experience di noleggio nuova, smart appunto.
Perché con un clic, o poco più, prenoti e paghi la tua macchina a noleggio. Sì, proprio come quando cerchi e trovi quella in sharing.
È questo, insomma, il primo passo della strategia dove anche tutte le auto Avis saranno “un indirizzo Ip: così potremo anche dare informazioni ai Comuni” dice Testa che vorrebbe le municipalizzate tutte come Milano “sullo stato del traffico e della viabilità“.
Ma ad Avis Budget interessa anche dare un’offerta a basso impatto ambientale. Il parco auto di oggi è sulla buona strada. Almeno, per quanto riguarda le Euro 6.
“Lavoriamo fianco a fianco con le case automobilistiche” commenta Testa “ma siamo aperti anche a chi sviluppa le infrastrutture. Le stesse che serviranno per ricaricare le auto elettriche della nostra fotta. Insomma, dobbiamo fare sistema“.
Al momento Avis sta parlando con Enel, ma non si fa cenno ad alcuna esclusiva.
Le centraline di ricarica sono un tema fondamentale anche perché quando prendi a noleggio l’auto la riconsegni con il serbatoio pieno di carburante. Quindi che fai? Dove fai il pieno di ricarica elettrica? Di sicuro non sono sufficienti i garage di Avis che però svolgono un’altra importante funzione: fanno fleet management come si deve (altro che la situazione delle car sharing).
Non arriva per ultimo neppure il mobility as a service. Facendo riferimento a quello che già succede negli States, Testa racconta che Avis è addirittura partner di Uber.
E qui sapete cosa succede? Che si dà lavoro agli autisti. Ovvero, io posso guidare per te cliente, ma mi manca l’auto. Ottimo: noleggiamola. Ecco, quello che piace di Avis Budget è che non se ne fa sfuggire una. Tanto che, sempre negli Usa, l’azienda ha addirittura acquistato una società che fa car sharing (si chiama Zipcar). Chapeau!