4.20 Hemp Fest 2019 è una fiera internazionale dedicata alla canapa industriale che si svolgerà a Milano dal 3 al 5 di maggio.
In una location di oltre 8.000 mq più di 150 espositori partecipanti illustreranno alle migliaia di visitatori attesi i prodotti, gli sviluppi di mercato e le qualità di questa pianta, un tempo tra le punte di diamante della nostra coltivazione agricola.
Presso gli East End Studios di via Mecenate si svolgeranno tre giornate di Musica, Arte, Cultura, Hemp Food, Talk e Dibattiti con una ricca e variegata presentazione di brand e nuove linee di prodotti del mercato della cannabis internazionale.
Riceviamo dagli organizzatori e pubblichiamo un comunicato stampa che risponde ad alcune affermazioni arrivate dal mondo della politica a riguardo di questa manifestazione.
4.20 Hemp Fest 2019, Fiera internazionale di Milano dedicata alla Canapa
Apprendiamo con stupore le parole dell’On. Meloni che, a nome di Fratelli d’Italia, ha chiesto di bloccare immediatamente l’evento 4.20 Hemp Fest 2019 organizzato dalla nostra società e ci limitiamo a rilevarne il carattere meramente arbitrario e pretestuoso.
Riteniamo infatti opportuno sottolineare la grave distorsione del significato e delle finalità attribuite al nostro evento, generato – evidentemente – da una scarsa conoscenza della materia e/o dal malcelato tentativo di confondere e strumentalizzare la realtà dei fatti per scopi elettorali.
Come noto, la canapa sativa – ossia la canapa proveniente da varietà certificate e con valori di THC inferiori ai limiti di legge – per definizione normativa, non è una droga, bensì un prodotto agricolo chiaramente escluso dal novero delle sostanze stupefacenti.
Purtroppo tale evidenza – come confermato dalle stesse affermazioni dell’On. Meloni – non appare ancora sufficientemente chiara per parte delle Istituzioni e dell’opinione pubblica, probabilmente per retaggi culturali o strumentalizzazioni politiche che vogliono confondere una pianta industriale con uno stupefacente.
Tali atteggiamenti, che denotano di per sé scarsa cognizione della questione, stanno cagionando notevoli danni all’intera filiera produttiva della canapa nel nostro Paese dal momento che generano incertezza, la quale, a sua volta, serve soltanto a scoraggiare gli investimenti in un settore che ha dimostrato di avere un enorme potenziale e di suscitare un notevole interesse nel mondo economico e imprenditoriale.
Questi pregiudizi impediscono al nostro Paese di sviluppare quella stessa filiera produttiva agroindustriale incentivata e promossa dalla legge n. 242/2016 che in pochi anni ha già dimostrato di avere i numeri e le potenzialità per competere nel mercato globale.
Ed è proprio per questo motivo che abbiamo scelto, tra i vari claim promozionali dell’evento, anche lo slogan Io non sono una droga perché semplicemente la canapa è una pianta industriale dalle molteplici applicazioni (bioedilizia, bioplastiche, settore energetico, florovivaismo ecc.) che non ha niente a che vedere con la droga.
Tale messaggio – contrariamente da quanto alcune forze politiche vorrebbero sostenere – non è affatto un messaggio devastante né una ignobile propaganda, bensì la semplice realtà dei fatti, suffragata dalla legge e confermata dalla dottrina e dalla giurisprudenza.
Probabilmente siffatte definizioni potrebbero, al contrario, essere associate alle posizioni distorte, disinformate e retrograde di coloro che continuano ad accanirsi nei confronti di una pianta pienamente legale e dalle notevoli proprietà ed applicazioni.
Non a caso abbiamo deciso di organizzare, nella massima trasparenza e legalità, l’evento 4.20 Hemp Fest 2019 proprio a Milano, città simbolo dell’economia, dell’industria e della libera iniziativa economica privata.
Riteniamo pertanto che le affermazioni dell’On. Meloni presentino un carattere diffamatorio sia nei confronti della nostra società sia nei confronti di un intero settore agro-industriale e, pertanto, abbiamo dato mandato ai nostri legali di valutare ogni azione nelle sedi competenti per la tutela dei nostri diritti.
Ci auguriamo, infine, che le Istituzioni competenti non vogliano cedere a pregiudizi e timori ingiustificati che potrebbero solamente determinare una indebita compressione della libertà di iniziativa economica con conseguenti gravi pregiudizi – patrimoniali e non patrimoniali – per la nostra società; in tale caso ci vedremo costretti a tutelare i nostri interessi con la massima fermezza in tutte le sedi competenti.