Home Green Jobs Green Jobs, il futuro sta nella soluzione dei problemi ambientali

Green Jobs, il futuro sta nella soluzione dei problemi ambientali

pubblicato il: - ultima modifica: 7 Ottobre 2020
progetto green jobs 2019

A ogni problema, ambientale, c’è, per fortuna, una possibile soluzione. Lo dicono i ragazzi che hanno partecipato alla quarta edizione del progetto Green Jobs, nato in seno a Fondazione Cariplo e che da quest’anno si è allargato a tutta Italia con il supporto di Acri (l’insieme delle Fondazioni di origine bancaria e le Casse di Risparmio).

La tesi è condivisa da molti visto che al corso di formazione in auto-imprenditorialità – questo è in sintesi il progetto Green Jobs all’interno della strategia di alternanza scuola lavoro di quest’anno – hanno partecipato 1.700 gli studenti provenienti da otto regioni d’Italia.

È vero, mai come in questi ultimi mesi i ragazzi si stanno informando, battendo, ragionando su come inserire nella loro quotidianità il rispetto per l’ambiente. Non mancano le preoccupazioni.

Inquinamento a livello industriale è il tema che cita Ludovico della Fondazione Minoprio, ma anche attenzione ai cambiamenti climatici: “a Teramo fa freddo come se fosse inverno e invece siamo a metà maggio” dice una studentessa del liceo Einstein della città abruzzese; inquinamento dell’aria e dell’acqua – il tema in assoluto più citato dai ragazzi – che però segnalano anche come stiano percependo l’indifferenza dei capi di stato, della politica insomma.

Non ce n’è, questa è la generazione del Friday for Future e sono arrabbiati. Ma anche reattivi e creativi.

Sulla base di una coscienza sempre più ecologica, le classi che hanno partecipato alla quarta edizione del progetto Green Jobs hanno dato le risposte in termini di prodotti o servizi.

Andrea Trisoglio di Fondazione Cariplo e coordinatore del progetto nazionale Green jobs, sottolinea il fatto che anche i professori si stupiscono di come i loro studenti riescano a rispondere in maniera così coinvolgente.

Massimo Vignaroli è un professionista di Perugia che, quando la Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia gli ha chiesto di aderire al percorso di formazione in aula, non si è tirato indietro e per 40 e più ore ha trasmesso le sue conoscenze e la sua esperienza ai ragazzi della 4M del Liceo linguistico Pieralli della sua città.

Hanno dimostrato non solo attenzione ai temi ambientali, ma anche una grande capacità di adattamento ai temi come quello economico e gestionale che non sono solitamente curriculari in un liceo. E con mia grande sorpresa si sono calati nella mentalità di impresa con molta coscienza“.

Lavorare in team, scegliere un proprio ruolo all’interno del progetto di startup, dialogare. Anche questi sono le tematiche che sono state valutate positivamente sia dai ragazzi che dai coach del progetto.

Segno che l’alternanza scuola lavoro (o come si chiama ora, ovvero: percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento) aderisce alle necessità formative dei ragazzi.

Il progetto Green Jobs 2019 in dettaglio

Nella giornata milanese del 16 maggio sono state presentate 76 mini imprese con altrettanti progetti in un vero e proprio show case. Soluzioni e servizi molto interessanti. Alcuni anche geniali. Altri che si rifanno a una tradizione da recuperare.

La giuria del progetto Green Jobs ha poi ritenuto che CreativEAT, mini-impresa che nasce in seno all’Istituto alberghiero di Assisi sia il progetto che racchiude i maggiori fattori richiesti: sostenibilità ed economia circolare.

Le studentesse che hanno dato vita a CreativEAT (citato anche come miglior premio Regione Umbria) hanno ideato una posata edibile fatta di pastigliaccio, una tecnica italiana utilizzata nella pasticceria che utilizza materie prime naturali, come lo zucchero a velo, può essere mangiata e, se gettata via, non inquina.

E così CreativEAT tornerà ai primi di giugno a Milano per partecipare a Biz Factory – Bridging the Gap, la finale nazionale di Impresa in Azione, il programma di educazione imprenditoriale di Junior Achievement, organizzazione non profit dedicata all’educazione economico-imprenditoriale nella scuola.

Gli studenti di oggi probabilmente faranno un domani un lavoro che non esiste ancora, per il quale saranno richieste competenze al momento difficilmente immaginabili. Per questo in Junior Achievement siamo impegnati a sviluppare già sui banchi di scuola la creatività, la resilienza, la collaborazione, la predisposizione a risolvere problemi sempre più complessi.

Queste competenze trasversali affiancate a quelle tecniche assicureranno loro occupabilità nel futuro più prossimo. L’attenzione alla tematica ambientale e l’orientamento verso le professioni green li renderanno manager e cittadini non solo più sensibili, ma anche capaci di risolvere le sfide ambientali emergenti con determinazione e innovazione” ha dichiarato Antonio Perdichizzi, Presidente di Junior Achievement.

Ma la scuola italiana è pronta alle sfide ambientali? Anna Chiara Invernizzi, vice presidente di Fondazione Crt e responsabile area Ambiente di Crea crede di sì.

I ragazzi sicuramente lo sono. Secondo Giulia de Tomati, CEO di InVento Innovation Lab che con il suo team era in classe per affiancare gli studenti nel percorso di apprendimento ambientale, gli studenti sono i primi a capire che “persino dai problemi legati all’inquinamento, alla perdita di biodiversità, al consumo del suolo si possono trarre spunti concreti di azione per il bene comune e per la crescita professionale“.

I risultati si vedono nei 76 progetti presentati al MegaWatt di Milano in una giornata di festa e colore. Progetti talmente interessanti tanto che la giuria ha deciso di assegnare alcuni premi speciali.

Così, il Premio Migliore Strategia di Marketing è stato assegnato alla mini-impresa LuniSnack del Liceo Leonardo da Vinci di Villafranca in Lunigiana, Massa Carrara; il Premio Prodotto più Innovativo è stato vinto da Poseidon dell’Istituto Vittorio Veneto di Milano, il Premio Team più Imprenditivo è stato portato a casa da Sabrota dell’Istituto IPSIA Castigliano di Asti.

Infine la giuria popolare ha scelto di premiare il team dell’Istituto Moretti di Roseto degli Abruzzi, Teramo, che ha sviluppato Power Bike, una bicicletta che trasforma l’energia cinetica in energia elettrica che viene accumulata e donata al territorio.

Anche la redazione di Green Planner (la testata giornalistica che sta accompagnando gli studenti giorno per giorno nel percorso di approfondimento dei temi legati alla sostenibilità), dopo una giornata sul campo per conoscere nel dettaglio tutti i progetti ha stilato una sua classifica, riconoscendo anche ottime capacità di marketing e di comunicazione ai progetti selezionati.

I progetti che sono piaciuti a Green Planner

Ecco qui le video interviste ai neo-imprenditori.

Progetto Poseidon

progetto poseidon - progetto green jobs 2019Poseidon è stato sviluppato dai ragazzi della 4A del Liceo Scientifico Vittorio Veneto di Milano.

Il problema che volevano contribuire a risolvere riguarda le molteplici tonnellate di microplastiche che gli scarichi delle lavatrici riversano in mare ogni anno.

Il 35% delle microplastiche presenti nei mari è dovuto agli scarichi rilasciati dagli indumenti sintetici, infatti, secondo una loro indagine, un solo lavaggio di un pile in lavatrice rilascia 1.000.000 di microfibre plastiche.

I ragazzi del Vittorio Veneto hanno così deciso di produrre un detersivo liquido per lavaggi a mano e in lavatrice utilizzando la tecnologia Microplastic BlockSystem: la formula contiene tensioattivi di origine naturale e oli essenziali di lavanda che cattura le microplastiche.

Anche la confezione è attenta alla sostenibilità: il flacone da un litro in PE utilizza 50% di plastica riciclata e riciclabile e le eco ricariche da 5 litri consentono di ridurre l’uso di plastica e i trasporti su strada.

Progetto ReBox

I ragazzi della 4C del Collegio San Carlo di Milano hanno progettato Rebox, un servizio di raccolta a domicilio di 5 tipi di rifiuti speciali (pile esauste, cellulari, occhiali, farmaci e tappi in sughero), raccolti in un semplice box da tenere in casa, con il fine di riusarli, ripararli o riciclarli.

Il modello di business funziona, tant’è che sono già stati venduti quasi 80 box. Il box di cartone riciclato è in vendita.

Progetto PowerBike

Prendi una bici, montale un accumulatore e così mentre pedali produci energia che poi la immagazzini. Poi, una volta al parcheggio, scarichi questa energia accumulata e alimenti un lampione.

Il progetto dell‘IIS Vincenzo Moretti di Roseto degli Abruzzi (TE) è in sintesi questo, ma a quanto pare i contatti sono aperti anche con il Comune che potrebbe proprio adottare questa bella idea associata all’App che informa i turisti sulle modalità del bike sharing locale. Creativi i gadget che hanno accompagnato il progetto a partire da un portachiavi a forma di bici ritagliato dal legno.

hanno collaborato Sebastian Brocco e Roberta Oggioni

Condividi: