Un incontro aperto alla cittadinanza per fare il punto sulla bioeconomia italiana, valutando la situazione attuale e le prospettive future
Per bioeconomia intendiamo un’economia basata sull’utilizzo sostenibile di risorse naturali rinnovabili e sulla loro trasformazione in beni e servizi finali o intermedi ( definizione della European Commission).
Ecco allora che, calato nella nostra realtà, la bioeconomia italiana comprende non solo settori tradizionali e fondamentali come l’agricoltura, la pesca, l’acquacoltura e la selvicoltura, ma anche settori economici più moderni e in forte espansione come quelli delle biotecnologie e delle bioenergie.
Il tasso di riciclo dei rifiuti, i numeri della filiera del riuso dei materiali e il valore economico dell’economia circolare nazionale saranno al centro dell’incontro La bioeconomia italiana: situazione e prospettive organizzato a Bologna dall’Accademia Nazionale di Agricoltura.
Secondo i dati dell’ultimo rapporto La Bioeconomia in Europa, curato da Intesa San Paolo e Federchimica, in Italia il settore del trattamento delle materie prime rinnovabili ha un valore produttivo di 328 miliardi di euro, il 10% del PIL nazionale, e occupa 2 milioni di persone, al secondo posto in Europa dopo la Germania.
A fronte della ormai nota situazione mondiale e del rinnovato interesse per le questioni legate alla sostenibilità ambientale, all’inquinamento atmosferico e ai cambiamenti climatici, riciclo e trattamento degli scarti appaiono come una tematica di grande attualità e interesse, anche per il grande valore economico che ne deriva.
Per questo si è deciso di organizzare un incontro scientifico-divulgativo, aperto a tutta la cittadinanza, sui temi di più stretto interesse per la comunità, che affrontasse il tema.
Il relatore dell’incontro La bioeconomia italiana: situazione e prospettive, che si terrà a Bologna il 14 giugno, sarà il Prof. Fabio Fava, Università di Bologna e Rappresentante italiano per la Bioeconomia nella Comunità Europea.