La circular economy è un’economia pensata per potersi rigenerare da sola, ovvero un sistema economico pianificato per riutilizzare i materiali in successivi cicli produttivi, riducendo al massimo gli sprechi
La circular economy – economia circolare per dirla all’italiana – secondo una definizione data dalla Ellen MacArthur Foundation è un’economia progettata per auto-rigenerarsi, in cui i materiali di origine biologica sono destinati a essere reintegrati nella biosfera e quelli tecnici devono essere progettati per essere rivalorizzati senza entrare nella biosfera.
È quindi chiaro che questo nuovo modello di sviluppo sostenibile, ormai al centro della riflessione di istituzioni pubbliche e private, ha l’obiettivo di produrre meno rifiuti riciclando quanto più possibile.
Ma per farlo è necessario, oltre all’impegno e all’innovazione, anche l’adozione di regole comuni e condivise; ed è per questo che è stato costituito il Comitato Tecnico ISO/TC 323 Circular Economy, per stabilire in che modo, tutti insieme, fare bene l’economia circolare.
Al comitato internazionale partecipa per l’Italia l’UNI – Ente Italiano di Normazione – che per l’occasione ha istituito una nuova apposita commissione, che ha l’obiettivo di predisporre linee guida e strumenti normativi di supporto ai progetti di economia circolare nel nostro Paese.
La Commissione Tecnica UNI vede la presenza di oltre 40 esperti in rappresentanza delle diverse categorie di stakeholder che hanno raccolto l’invito avanzato dall’Ente Italiano di Normazione; tra esse i sindacati (CGIL e CISL), la Pubblica Amministrazione (Ministero dello Sviluppo Economico), il mondo accademico (Università di Brescia, RUS – Rete delle Università per lo Sviluppo Sostenibile e Università Iuav Venezia), Confindustria, Enea, ASviS – Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, Accredia, oltre che numerose aziende.
Il 22 luglio si concluderà l’iter per l’elezione della Presidenza della Commissione e dopo questo passaggio i lavori potranno entrare nel vivo.
Per il Presidente UNI Piero Torretta “la Commissione UNI dedicata alla circular economy vede già oggi una composita e autorevole presenza, ma in questa occasione intendo rinnovare l’invito ad altri soggetti a partecipare attivamente ai lavori“.