In un mondo sempre più connesso che fine fanno i nostri dati? La nostra sicurezza è messa a rischio dai dispositivi IoT che possono essere hackerati?
Un mondo sempre più connesso, oggetti sempre più smart, dunque intelligenti e in teoria tutto ciò dovrebbe aiutare noi utenti a semplificare la nostra vita.
Ma con milioni di dispositivi connessi e con sempre più dati che girano nel mondo, con un’industria tecnologica sempre più forte, che ne sarà della sostenibilità ambientale?
O tutto ciò porterà un beneficio per l’ambiente? Andiamo a scoprire insieme i pro e i contro della nuova rivoluzione tecnologica, l’internet delle cose (IoT).
Se negli ultimi anni soffriamo per disastri ambientali sempre più frequenti – ormai è difficile da negare – la responsabilità è anche dell’innovazione tecnologica. A partire dai primi macchinari industriali fino all’estrazione di minerali per la produzione di chip e dispositivi elettronici sempre più richiesti.
Questa estrazione inoltre ha provocato guerra e miseria in luoghi remoti del mondo, inoltre continua a scatenare conflitti anche in seguito allo smaltimento di questi rifiuti. Rifiuti accumulati negli anni anche in conseguenza alla sfrenata produzione industriale.
Dunque una tecnologia – e una richiesta di essa – che ha causato molti danni al nostro pianeta e ne vediamo ora le conseguenze.
Ma la tecnologia non ha avuto solo impatti negativi, e anzi, come molti avranno notato, l’avvento dell’Internet of Things, ha migliorato la nostra vita.
Che cos’è l’Internet delle cose? Si tratta di tutti quei dispositivi che attraverso un chip e un indirizzo IP si connettono a internet e consentono uno scambio di dati attraverso la rete.
Questa tecnologia ha dato via a un nuovo modello per gestire le nostra vita e soprattutto si punta a un nuovo modo per gestire le nostre città, o come verranno chiamate, le smart cities.
Questi modelli forniranno anche un modello di sostenibilità ambientale in quanto si potranno ottimizzare i processi produttivi della città e delle aziende, ma anche delle infrastrutture, riducendo inquinamento e sprechi.
Tutto connesso dunque, dall’illuminazione pubblica, agli autovelox sulle strade, alle nostre case, per ottimizzare e trovare la via migliore per ridurre gli sprechi.
Prendiamo per esempio la mobilità cittadina: sempre più autobus green, riqualificazione energetica dei trasporti e tecnologia, rendono alcune città – anche italiane – all’avanguardia.
Oltre alle città anche le industrie stanno puntando su questi fattori, con quella che viene chiamata appunto Industria 4.0.
Il problema del continuo flusso di dati però è la privacy: in un mondo iperconnesso che fine fanno i nostri dati? La nostra sicurezza è messa a rischio dai dispositivi IoT, che possono infatti essere hackerati. Oltre alle nuove leggi sulla privacy e sul trattamento dei dati, una soluzione potrebbe essere quella di utilizzare una virtual private network.
Che cos’è una VPN? Si tratta di una connessione ultrasicura che tiene lontano qualunque tipo di infiltrazione pericolosa per la nostra rete. Indubbiamente, attraverso questi strumenti, possiamo tenere al sicuro i nostri dati e allo stesso tempo continuare l’evoluzione verso le città del futuro che, si spera, diventeranno davvero anche ecosostenibili.